Pagelle Juventus
Editoriale Roland Garros – Serena Williams fuori, il torneo perde una stella
Published
10 anni agoon
By
RedazioneNemmeno per un istante, Serena Williams ha dato l’impressione di poter battere la sua avversaria. Ed è la cosa peggiore che possa capitare alla tennista del Michigan, che fa del gioco mentale uno dei tanti cavalli di battaglia, secondario soltanto alla potenza dei suoi colpi. La n.1 al mondo viene battuta dalla n.35 e la qualità delle soluzioni viste sul campo può lasciare il dubbio di un errore: Serena ha giocato da principiante tirando sempre nelle zone centrali del campo e sbagliato l’impossibile (29 errori gratuiti non li mette sul taccuino in un anno di tornei). Il sogno per Garbine Muguruza, giocatrice nata a Caracas ma di passaporto spagnolo per via del padre basco, è realtà.
Durante l’incontro Serena era in preda a una crisi isterica: cacciava urli atavici per spingere più forte ogni colpo ma la tensione del corpo le ha giocato un bruttissimo scherzo. Mai, la selvaggia statunitense, era stata eliminata in un secondo turno di Slam da n.1 in classifica: bisogna tornare indietro al 1998, sempre Open di Francia, contro la Razzano. Serena era ancora minorenne, una vita sportiva fa ma evidentemente non è un caso se il teatro dove si è consumato il delitto è sempre lo stesso. In contemporanea giocava Venus Williams, anch’essa battuta dalla più giovane e atletica Shmieldova. La sua conferenza si è focalizzata non sulla gara perduta, bensì sulla situazione emotiva della sorella: “Se Serena avesse dei problemi, di certo, non verrei a dirveli”.
Fredda, glaciale. È una frase che conferma quanto dubitato. Serena Williams è in crisi e l’anno sportivo pessimo fa piena prova: ha vinto a Brisbane, Miami e Roma senza giocare la finale (Sara Errani si era ritirata per infortunio) ma perso all’Australian Open da assoluta favorita per mano di Ana Ivanovic, sconfitta nei tornei minori di Dubai e Charleston rispettivamente dalla n. 26 e 78 del mondo, e infine a Madrid da Petra Kvitova. L’infortunio che ne limitava la corsa laterale è una scusa che ha retto fino a un certo punto: Serena è una vincente e le giustificazioni stanno sulla bocca di chi perde.
Tuttavia è giusto rendere le lodi a colei che ha compiuto il miracoloso 6-2, 6-2: Muguruza è giovanissima, classe ’93, ma ha già dimostrato il proprio talento quando al primo torneo ufficiale da professionista (Miami 2012) raggiunse gli ottavi di finale dopo aver messo in riga una top10 come Vera Zvonareva e Flavia Pennetta. “Il mio tennis è più russo che spagnolo” ha confessato tempo fa, con grande lucidità: è una giocatrice solida negli scambi da fondo campo, ha una discreta potenza e velocità di braccio, e una prima di servizio migliorabile ma già interessante. Alejo Mancisidor, un raro tennista spagnoli incapace che ora allea, ha fra le mani un grande potenziale.
Alessandro Legnazzi.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”