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Editoriale Roland Garros – Solo uno come Nadal
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11 anni agoon
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RedazioneSeguendo gli insegnamenti del maestro Clerici sono portato a escludere due banalità che sicuramente verranno scritte: la prima riguarda limbattibilità del record di otto Open di Francia di Nadal. In un futuro – probabilmente – lontano verrà un giocatore temprato sulla terra rossa come il maiorchino, magari sarà maiorchino proprio come Rafa chissà, che batterà questo primato poiché non sono fatti per leternità. Alzare otto volte la coppa dei Moschettieri è unimpresa titanica, sia ben chiaro, ma arrivare ad affermare una simile banalità corrispondere alla scoperta dellacqua calda; come banale è il pensiero del miglior risultato di sempre.
Quando il tennis abbracciava le mille difficoltà di trasporto che i primi decenni del secolo scorso ponevano, molti giocatori dovevano impostare la propria stagione sportiva sulla metà che si giocava nel rispettivo continente; pensate ad un americano oppure a un nordico che doveva sbarcare prima a in Australia e poi a Wimbledon. Il personaggio celato nel titolo è Henri Cochet, tennista francese che vinse per ben quattro volte il Roland Garros nella seconda metà degli anni 20: con lorganizzazione contemporanea Nadal starebbe ancora a rincorrerlo dal punto di vista della quantità di titoli vinti. Di esempi ce ne sarebbero altri ma limitiamoci a riscoprire questo vecchio nome impolverato nei cassetti della memoria.
Il sogno della prima finale in uno slam per David Ferrer dura poco più di due ore e il periodico che si porta a casa dimostra lenorme distanza con Nadal (6-3, 6-2, 6-3): i due spagnoli si sono incontrati otto volte in una finale dun torneo, ha sempre vinto questultimo cedendo un solo set (Barcellona 2008). Significa che il talento emerge in maniera poderosa quando cè da alzare al cielo una coppa. Ferrer si è difeso con le poche armi a sua disposizione, ha giocato in piena forma correndo come un etiope ma non è bastato. Nadal vince il dodicesimo slam a 27 anni ma non sarà il migliore di sempre.
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