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Editoriale Roma – Andreazzoli come Penelope, prima fa, poi disfa
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12 anni agoon
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RedazioneKeep Calm and dream Europe. Finchè è possibile, certo. Anche se effettivamente c’è qualcosa che non torna alla Roma. Ma come? Pochi giorni fa i giallorossi si sono addirittura presi il permesso di andare a vincere a in casa della Fiorentina e nel turno infrasettimanale le prendono dal Chievo, regalando agli scaligeri la matematica certezza di restare in Serie A? Sì, possibile quando di mezzo c’è la Rometta.
Perchè è impossibile parlare di Romona. Una squadra pronta al grande salto di qualità non si sarebbe fatta assolutamente sfuggire la ghiotta occasione casalinga di mantenere ben saldo nelle proprie mani il quinto posto. E invece, puntualmente, è arrivata la delusione. Peccato, era dal 30 marzo che i giallorossi non capitombolavano, e casualmente la sconfitta le è stata inflitta da una piccola. Problemi di approccio? Tenuta fisica non ottimale? Livello di concentrazione basso? O che cosa? E la vittoria di Firenze non tragga in inganno: i viola, se non fossero stati fermati dalla sfortuna e dall’arbitro, avrebbero potuto vincere a mani basse almeno con 3 gol di scarto, senza esagerare.
Se, se e ancora se. Ma con i ‘se’ si fa poco, quindi meglio ragionare sul presente. Per pianificare il futuro. E’ Aurelio Andreazzoli la guida giusta per la Roma? Forse come traghettatore sì. Uomo limpido, saggio, di sport, profondo conoscitore della Roma. Ma gli manca l’istinto del killer. Ed ora anche James Pallotta, un suo grande sostenitore, potrebbe riprendere in considerazione la sua posizione in caso di mancato successo in Coppa Italia ed esclusione dalle coppe europee. I giallorossi, tutti, fanno e disfano, e non sembrano ancora aver trovato una precisa identità.
Contro il Chievo lo si è visto. Andreazzoli ha dato spazio al turnover, affidandosi all’inesperto Dodò e al tandem Destro-Osvaldo, un esperimento da evitare quando in palio c’è qualcosa di importante. Non era il caso di lanciarsi in pensieri interessanti, ma strani, non all’Olimpico, non a 2 giornate dal temine del campionato, quando i punti pesano doppio e dai risultati dipende un’intera stagione che, se tutto dovesse andare storto, rischierebbe di diventare fallimentare per l’ennesima volta.
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