Pagelle Juventus
Editoriale Roma – Il dilemma del centravanti giallorosso
Published
12 anni agoon
By
RedazioneSi può correre il rischio di passare per nostalgici ma nella Roma degli ultimi 12 anni non c’è più stato nessuno in grado di avvicinare il carattere e le caratteristiche del centravanti, alla Batistuta insomma.
Totti a parte (come in altre molte le cose), per la squadra giallorossa hanno provato a vestire la maglia “numero 9” Vucinic, Borriello e Osvaldo.
Quest’ultimo ha provato a far ricordare il bomber argentino dello scudetto 2001 anche con l’esultanza della “mitraglia”, ma di questi tempi a Roma non ci si ricorda neanche più di quella.
Eppure proprio l’italo-argentino, se si riguardano i gol degli ultimi anni con la maglia di Espanyol e Roma stessa, è quello che più di tutti potrebbe assomigliare a Batistuta: ottima tecnica individuale, rapace in area di rigore, colpo di testa e anche più bravo a muoversi lontano dai 16 metri, lontano dalla porta insomma.
Però, cè un però, senza quella testa giusta per poter affrontare le situazioni difficili, come quella attuale, di un periodo di magra senza gol.
Che dovrebbe dire allora il povero Cavani che tra poco si ritroverà principale responsabile per non esser riuscito, da solo, a tenere il passo della Juventus?
Ci aveva provato pure Vucinic a vestire la maglia numero 9 della Roma, quella del centravanti, ma il montenegrino è stato, è e sarà tutto tranne che un vero attaccante di peso, quello da 20 gol a stagione insomma.
E pensare che l’attaccante ex Roma riceve attualmente anche le critiche di alcuni tifosi juventini: tira forte di collo quando dovrebbe piazzare la palla, apre il piatto quando invece dovrebbe sfondare la rete.
Non aveva il numero 9 ma il 22. Anche Marco Borriello c’ ha provato, ma non c’è riuscito.
Per l’attaccante napoletano, però, le attenuanti per non aver avuto mai un allenatore che credesse davvero nell’attaccante di peso: Luis Enrique prima, e Zeman poi.
Prima di questi 2 allenatori, anche per Borriello un rigore rubato (a Pizarro) in una trasferta di Champions di Donetsk nel 2011 e quel labiale sui quei presunti 25 mila gol segnati che non giustificavano una sua presenza in panchina.
A differenza di Osvaldo, però Borriello sta riconquistando fiducia in se stesso, non tanto nei suoi 6 mesi juventini quanto nel Genoa dove sta offrendo delle ottime prestazioni (8 gol finora, ndr) nonostante la delicata situazione di classifica della squadra ligure.
E proprio Borriello ha ancora un contratto in essere, scadenza giugno 2015… Sapete con chi? Con la Roma. Un possibile ritorno di fiamma?
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”