Pagelle Juventus
Editoriale Roma – La luce dopo il blackout
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12 anni agoon
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RedazioneErrare è umano, perseverare è diabolico. Il vecchio adagio latino ben si addice alla seconda Roma zemaniana, almeno fino a questo momento. Negli ultimi tre match disputati, infatti, i giallorossi hanno regalato i primi 20-25 minuti agli avversari, palesando una reattività e una grinta pari a zero. Risultato? Tre goal subiti contro la Juventus, nessuno con l’Atalanta, ma solo perché i bergamaschi hanno sprecato tutto quello che si poteva sprecare, e due con il Genoa.
Una sciagura, ben peggiore dei secondi tempi molli e abulici contro Bologna e Sampdoria, probabilmente dettati da cali fisici. Ma per il match di Marassi le note negative finiscono qui, fermo restando che regalare 2-3 goal a una squadra di medio cabotaggio è ben altra cosa che concederli a una di alto livello.
Zdenek Zeman dovrà lavorare molto sull’approccio alla partita, per non ritrovarsi gara decisive come il derby (in programma l’11 novembre) già compromesse dopo una manciata di minuti. Posto che il blackout ha coinvolto tutta la squadra, va detto che proprio la reazione dell’undici giallorosso è di quelle più che confortanti.
Per la prima volta dall’inizio del campionato anche dalla fascia destra sono arrivati palloni di qualità (vedi il cross per il 2-2) e una maggior spinta da parte di Ivan Piris. Nel reparto difensivo bene anche Marquinhos, benissimo Castan, ma che l’ex Corinthians sia uno dei punti fermi della Roma c’è poco da discutere.
A centrocampo continua l’equivoco sui ruoli di Panagiotis Tachtsidis e Daniele De Rossi. I due, lo noterebbe anche un bambino, si pestano i piedi e secondo la nostra umilissima opinione non possono coesistere in campo contemporaneamente. In attesa di recuperare al meglio Miralem Pjanic e di costruire un ruolo che lo soddisfi, va risolta il dilemma del regista, tenendo a mente che Capitan Futuro ha lanciato importanti segni di una ritrovata vitalità.
Come De Rossi, anche laltro epurato Osvaldo ha risposto alla critiche di Zeman con una prestazione da urlo: due goal, tante azioni offensive e alcune preziose coperture. Se Totti non si discute e derogando al verbo zemaniano gli si permette di spaziare e muoversi a suo piacimento va sottolineata la crescita di Eric Lamela. Dimenticate il giocatore abulico di inizio stagione, el Coco appare tornato quello dei tempi del River. E poi in sette partite ha già realizzato tre goal, solo uno in meno rispetto all’intero 2011-12. Il problema si pone, e lo ha riconosciuto lo stesso Zeman, quando tornerà a disposizione Mattia Destro. Chi lasciare fuori e soprattutto chi spostare in altre posizioni rispetto allo schieramento attuale?
Tutto sommato ci sono complicazioni peggiori, atteso che una rotazione fa sempre bene, specialmente in considerazione dell’età del Capitano. Certo, Osvaldo è un centravanti puro e come tale va fatto giocare. Ma questo si sapeva anche in estate.
A proposito di attaccanti, una conferma della schizofrenia dell’ambiente uno dei mali nemmeno tanto oscuri della Roma giunge dall’affare Bojan. Tanti, troppi, avevano preso la cessione dello spagnolo al Milan come il più grande errore che la dirigenza giallorossa potesse commettere, quasi un peccato capitale. Un giudizio senza dubbio da rivedere, in considerazione dei tanti goal realizzati dai titolari attuali, e dalle mediocre prove di Bojan in rossonero.
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