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Editoriale Roma – Le vittorie nascono in difesa
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11 anni agoon
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RedazioneParadossi del calcio. A distanza di pochi mesi, la quarta difesa più battuta del campionato 2012-13 (ben 56 reti subite) si è tramutata in un fortino inespugnabile. In otto match, per un totale di 720 minuti più qualche spicciolo di recuperi, solo un goal al passivo. Da non credere, eppure è proprio questa una delle chiavi di lettura del successo della Roma capolista inarrestabile. Ma una chiave di lettura che conta, eccome, visto che di solito le squadre vincenti sono quelle con il miglior reparto arretrato. L’anno scorso a far coppia con Castan c’era Marquinhos, uno dei talenti più promettenti del calcio mondiale, adesso c’è Medhi Benatia, accolto con un velo di scetticismo al suo arrivo nella Città Eterna è costato troppo, è troppo lento e via discorrendo…Poi sappiamo tutti come i giudizi sul franco-marocchino siano mutati rapidamente. Ma non è solo questione di uomini in difesa, quanto piuttosto di stabilità nei reparti e di un centrocampo realmente rafforzato e bilanciato con Kevin Strootman la mediana ha ritrovato una compattezza che mancava da tempo immemore. Il merito di questa metamorfosi totale? Elementare Watson, di monsieur Rudi Garcia. Uno che ha deciso di stabilire il record mondiale di giocatori rigenerati. L’elenco è lungo: a Balzaretti, Castan, Gervinho, Maicon, De Rossi e Pjanic (gli ultimi tre i migliori in campo contro il Napoli, con il terzino brasiliano che sembrava quello sfavillante dei tempi dell’Inter) si è aggiunto anche Marco Borriello. Il reietto delle ultime, turbolente estati romaniste, ieri ha lottato su ogni palla, è rientrato in difesa, ha fatto salire la squadra in attacco e si è pure procurato con la necessaria dose di malizia il rigore che ha chiuso il match.
Con l’entusiasmo nella metà giallorossa della Capitale che ha abbondantemente superato i livelli di guardia, Garcia si adopera per gettare acqua sul fuoco, parlando dell’incognita infortuni e ricordando che quella con il Napoli è stata una gara durissima ed equilibrata. Una gara vinta sfruttando al meglio i calci piazzati, non proprio una caratteristica principe di tante edizioni della Roma del passato. Ma sopratutto il terzo big match vinto, dopo quelli con Lazio e Inter. A riprova che, se ancora ci fosse bisogno di conferme, la Roma è una candidata allo scudetto (parola che ancora la tifoseria giallorossa sta provando a esorcizzare, un po’ come già accadde nel 2000-01, anno dell’ultimo trionfo in campionato di Totti e compagni).
In vista della trasferta di Udine c’è da verificare la condizione degli acciaccati Totti e Gervinho, ma in questo caso l’assenza dalle coppe può aiutare a praticare una sana e fruttuosa rotazione. Se poi Borriello sarà ancora quello visto contro il Napoli, c’è di che essere ottimisti, monsieur Garcia.
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