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Editoriale Sampdorianews – Fiducia e sicurezza, la svolta di Sinisa
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11 anni agoon
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RedazioneMihajlovic lo aveva detto fin dal primo giorno: giocare per vincere. Questo l’obiettivo, partita per partita, e così è stato. Le vittorie con il Verona in Coppa Italia e quelle contro Catania e Chievo in campionato hanno confermato quanto di buono è stato fatto nelle prime due uscite del tecnico serbo contro Inter e Lazio. I ragazzi blucerchiati hanno interpretato al meglio il credo del nuovo allenatore, giocando a viso aperto contro chiunque e provando in ogni occasione ad avere in mano il pallino del gioco.
Un semplice cambio di panchina ha dato la scossa decisiva. La situazione di classifica è molto più tranquilla ma soprattutto c’è stato un cambio di mentalità apparso evidente in ogni spezzone di queste ultime 5 partite. Prima di Mihajlovic la Sampdoria sembrava chiusa all’angolo, insicura e in balia dei colpi avversari, poi è cambiato qualcosa. La squadra ha cominciato a schivare i colpi e ad avanzare, non più semplice difesa, ma intelligente attacco, con una combinazione di colpi rapidi e ben assestati, cercando di sfruttare ogni piccolo errore dell’avversario. Ed ora, a tre partite dalla fine del primo round, la situazione è ampiamente migliorata.
La vittoria sul campo del Chievo era tutt’altro che scontata, i ragazzi di Corini erano in netta ripresa e venivano da una striscia positiva di ben 5 giornate. Ma la Samp è riuscita a conquistare i 3 punti, facendo così un grande balzo in avanti a pochi passi dalla parte sinistra della classifica, quest’anno cortissima. Ancora una volta, su un campo molto ostico, sono stati gli uomini di Sinisa a gestire il gioco, e questo è il segnale migliore per valutare lo stato di salute di una squadra.
Ma cosa è davvero cambiato in così poco tempo? Sicuramente lo schema di gioco, con un 4-2-3-1 molto dinamico e più adatto alle qualità dei giocatori blucerchiati, ma non sembra essere questo il vero motivo della svolta. La rosa è sempre la stessa, ma i giocatori sembrano trasformati. La difesa è molto più solida, con un Mustafi che si sta dimostrando un centrale di grande valore. In attacco Eder è in uno stato di grazia, aggiungendo quel pizzico di concretezza alle indiscusse doti tecniche. Ma, soprattutto, sono i vari Soriano, Renan, Palombo e Krsticic che hanno segnato la svolta. Il mister ha dato loro un’iniezione di fiducia che li ha completamente rigenerati. C’è molta più tranquillità in ogni singola giocata, e la squadra sembra risentirne positivamente su tutti i fronti. La stima del mister è fondamentale per un calciatore, e passare da un ruolo marginale a protagonista di un progetto fa tutta la differenza del mondo.
La svolta chiamata Mihajlovic è fatta di fiducia e sicurezza, ed è racchiusa nelle parole rilasciate dopo la gara col Chievo: “Un allenatore deve trasmettere innanzitutto la passione per questo lavoro, ma deve anche essere convinto in prima persona di quello che dice. È questo l’elemento fondamentale per fare recepire ai ragazzi le proprie idee. Ho avuto un grande tecnico come Eriksson e, alla Lazio, un anno prima di vincere lo scudetto, lui ha cominciato a dirci che eravamo forti. Alla fine ci siamo convinti anche noi e abbiamo vinto”.
Alessio Mataluni www.sampdorianews.net
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