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Editoriale Sampdorianews.net – Tre su tre
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11 anni agoon
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Redazione“Tre su tre” per i Sampdoriani, una volta, era un motto che evocava dolcissimi ricordi: il tris di vittorie nel derby cittadini, durante il 2002-2003, la stagione della promozione. Riportato al campionato odierno, lo stesso concetto assume una connotazione completamente diversa: tre sono le sconfitte in casa della Samp in altrettante partite. Insomma, se questo pur spiacevole dato non può guastare il ricordo di un passato quasi “epico”, tuttavia induce a porsi qualche domanda.
Per cominciare, occorre invertire rotta nelle partite casalinghe: se è vero che la salvezza si costruisce facendo punti sul campo amico, Gastaldello e compagni dovranno trasformare il Ferraris in fortino. E cancellare lo “zero” dalla casella delle reti segnate in casa, che ancor di più stona se accompagnato dal “sei” di quelle subite. Forse con la Roma e con la Juventus si poteva fare ben poco, ma la battuta a vuoto del derby ha macchiato il ruolino di marcia interno.
Migliore, invece, la situazione in trasferta, dove la squadra mantiene un buon passo: niente di eccezionale, certo, ma due pareggi negli ostici campi di due dirette concorrenti per la salvezza, possono regalare un po’ di fiducia. Anche le reti segnate, quattro in due gare, e le prestazioni in crescita dopo la disfatta del derby, permettono di sperare in un pronto riscatto. Ma occorre fare in fretta perché, dopo il Milan, inizia un filotto di partite finalmente alla portata: da non sbagliare, considerato lo scarso bottino con cui la Samp vi giungerà.
Che aggiungere, dunque, a questo punto? Occorre dar credito a chi dice che la squadra è poco prolifica, se non quando può colpire di rimessa, o a chi pensa che si salverà grazie alle marcature di un bomber di razza come Gabbiadini, colonna portante di ogni squadra che voglia salvarsi (se terrà questa media, a fine stagione arriverà a 15 reti)? Al solito la questione è riducibile a due opposte polarità: chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto. Certo, a scanso di equivoci, sarebbe l’ora di fare una piccola grande impresa. A cominciare, chissà, magari proprio da domenica prossima, a Milano.
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