Pagelle Juventus
Editoriale – Seedorf, perché stravolgere tutto?
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11 anni agoon
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RedazioneL’arrivo di Clarence Seedorf non sembra aver dato quella proverbiale scossa all’ambiente rossonero e dopo la meritata sconfitta di ieri sera contro l’Udinese molte sembrano ancora le incognite irrisolte. Innanzitutto c’è da considerare che il ciclo Allegri, durato nel bene o nel male quasi quattro anni, non può essere cancellato con un semplice colpettino di spugna: il Diavolo in questi ultimi anni è sempre stato abituato a giocare con una linea difensiva bassa, un centrocampo di muscoli e sostanza e una fase offensiva limitata alla giocata dell’Ibra o del Balotelli di turno.
Il fatto che Allegri, soprattutto negli ultimi due anni, abbia fatto molta fatica a trovare una certa quadratura di una squadra con poca qualità e mal assortita, la dice lunga sulle difficoltà che attenderanno Seedorf, che però in questo inizio ci sta mettendo del suo. Che senso ha, per prima cosa, stravolgere il progetto tattico del predecessore puntando su un modulo (il 4-2-3-1) che se non dispone degli interpreti adatti si trasforma in un vero e proprio boomerang? Per giocare con il 4-2-3-1, alle spalle dell’unica punta, ci vogliono i cosiddetti “fenomeni”, quei giocatori che con tecnica e inventiva sono in grado di creare la tanto ricercata superiorità numerica.
In questi ultimi anni in casa Mian il “fenomeno” è sempre stato l’attaccante centrale che aveva alle spalle i vari Nocerino, Boateng, Muntari a pedalare e a portare munizioni. Stabilita quindi l’impossibilità di applicare il 4-2-3-1, sarebbe quindi il caso che Seedorf disponga i suoi con più accortezza, altrimenti i guai per il Milan non avranno davvero fine.
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