Pagelle Juventus
Editoriale – Super El Shaarawy ed i “meriti” del Psg
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12 anni agoon
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RedazioneIn questi giorni i Milanisti, ma non solo, sono in preda all’esaltazione per le giocate, i goal ed anche il sorriso contagioso di Stephan El Shaarawy. Il piccolo Faraone, a soli 19 anni, si è caricato sulle spalle una delle squadre più prestigiose del mondo, e la sta trascinando fuori dalla crisi a suon di prestazioni degne di un campione di origine controllata.
Un’esplosione che, se da un lato era preventivabile dal momento che le qualità del ragazzo erano abbastanza evidenti, dall’altro ha lasciato un po’ tutti stupiti perchè avvenuta ben prima di quanto si potesse pensare. Di ciò va dato atto anche ad Allegri, spesso vituperato in questo inizio di stagione, che lo sta mettendo in condizione di rendere al meglio sia tatticamente che dal punto di vista psicologico.
A pensarci bene, però, nell’affermazione di El Shaarawy decisivo è stato anche il…….Paris Saint Germain! Diciamoci la verità, se in squadra ci fosse stato ancora Ibrahimovic, il ragazzo difficilmente avrebbe goduto di uguali spazi nel campo, di stessa fiducia dei compagni, di identica libertà d’azione. Attenzione, questo non vuol assolutamente essere un atto d’accusa nei confronti dello svedese, la cui classe non va discussa neppure per scherzo.
Si tratta piuttosto di una questione di pura matematica applicata al calcio. Con Zlatan in rosa, Stephan avrebbe passato gran parte della stagione in panchina, e chissà che non sarebbe finito in prestito nel mercato di gennaio. a farsi le più classiche delle ossa. Invece ci ritroviamo adesso ad ammirare le imprese di questo ragazzo classe 1992, raggio di luce immensa nel non ottimale inizio di stagione dei rossoneri.
Del resto, è risaputo che spesso i periodi bui delle grandi squadre siano, paradossalmente, l’habitat ideale per un giovane che ha bisogno di mettersi in mostra. Giusto per fare un altro esempio, uno dei pochi benefici portati da calciopoli alla Juventus si chiama Claudio Marchisio. L’anno di serie B è stato fondamentale per il lancio in prima squadra del Principino. In un contesto diverso, forse, non saremmo qui a parlare di lui in questi termini.
Ma torniamo all’attaccante del Milan. El Shaarawy è un calciatore completo, che gioca per la squadra ed in uno stato di forma strepitosa. Inoltre per lui, come per pochi altri, vale il dogma secondo cui abbia ancora grossi margini di miglioramento. Considerato che già adesso riesce ad essere decisivo, non osiamo immaginare dove possa arrivare tra 5, 6 anni.
Ma El Shaarawy ha un altro elemento che gioca in suo favore: la maturità. La maturità che è quella di un ragazzo di età superiore, come detto da alcuni suoi ex allenatori e compagni di squadra. Elemento che si denota anche per il modo di stare sul terreno di gioco e nelle interviste che spesso concede. I modi di fare sono quelli di chi porta dentro l’equilibrio, l’umiltà, la saggezza che solo i più grandi possiedono. Da questo punto di vista, sembra molto simile ad Alex Del Piero.
Per carità, parliamo di un 20enne che ha ancora svelato poco di se al mondo esterno, ma l’impressione è che ci troviamo di fronte ad un calciatore con tutte le carte in regola per scrivere la storia del Milan e della Nazionale. L’importante è che, al primo periodo di flessione – ne avrà perchè è giovanissimo e capita a tutti – non si facciano i classici discorsi deleteri del caso che spesso, in questo tipo di situazioni, saltano fuori. Dargli fiducia sempre e comunque sarà fondamentale. Al resto ci penserà lui, il piccolo Faraone che sta diventando grande.
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