Editoriale – Tavecchio, la vittoria di Lotito (e la sconfitta del calcio italiano)

E’ innegabile che la vittoria di Tavecchio sia quella di Lotito, ma al contempo è pure la sconfitta di Juve e Roma. Napoli e Milan escluse (l’Inter è rimasta a lungo silente e fino all’ultimo ai margini) è stata la vittoria delle “piccole” e della Lazio, appunto. Ma è stata soprattutto la vittoria di un calcio vecchio, di una politica che sa di prima repubblica, dell’immobilismo anziché di rinnovamento.

E’ incredibile come Tavecchio abbia vinto contro il parere di tutta l’opinione pubblica e, ancor più grave, contro quella dei calciatori, che fino a prova contraria sono il motore del movimento. Ha vinto il sistema che finora ci ha portato sull’orlo del baratro. E questo, sinceramente, al di la’ dello scivolone sulla buccia di banane, grave, intendiamoci, ma meno di non avere un programma in grado di rilanciare un calcio italiano che ha già un piede nella fossa e che, con questa votazione, di certo non guadagna credito a livello internazionale.

E Juve e Roma non ci fanno certamente una bella figura: come faranno a spiegare di esser state contrarie ma di non aver avuto la forza di cambiare le cose? E’ la vittoria di Lotito, ma soprattutto la sconfitta di Agnelli, Pallotta e Thohir: come hanno fatto personaggi di questa levatura a farsi scavalcare dall’onnipotente Lotito? E come sarà dover obbedire ai suoi ordini?

Fulvio Collovati