Pagelle Juventus
Editoriale – Un’Inter da piangere
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12 anni agoon
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RedazioneAlla vigilia della trasferta di Firenze Moratti aveva detto: “Stramaccioni è il nostro allenatore, dunque le voci di altri tecnici non ci interessano”. Chissà che dopo la debacle contro la Fiorentina non ci ripensi.
Già, perchè l’Inter continua a non essere squadra e ben da prima della cocente sconfitta contro i Viola, che ne ha semplicemente esaltato le lacune. Ad oggi, a trequarti di campionato, ancora non abbiamo capito come i nerazzurri giochino (sarebbe meglio dire non giochino), quali siano i punti saldi del progetto tecnico-tattico e quella che potrebbe definirsi una formazione ‘titolare’. L’ABC del calcio.
I moduli li abbiamo visti tutti – difesa a 3 o a 4, centrocampo a rombo o in linea, tridente offensivo o trequartista dietro due punte – così come il turbinio di giocatori in campo, che girano come trottole e, proprio come trottole, non trovano l’orientamento. Ed è proprio quello che un allenatore dovrebbe dare: una guida, un indirizzo, magari poche idee ma semplici e chiare, in modo che una squadra confusa possa ritrovarsi e rilanciarsi.
Invece l’espressione di Strama in panca sembra presa a prestito da quella dei suoi giocatori in campo: spaurita, interdetta, stordita. E non tutto può essere riconducibile all’affaire Milito. Pensare che Kovacic potesse ergersi a salvatore della Patria, era semplicemente ridicolo. Ripensare alle operazioni del mercato di gennaio, fa quasi sorridere.
Chi piange, però, è il tifoso dell’Inter.
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