Editoriale – Un’Italia immatura

Ci auguravamo davvero un’Italia molto diversa. Eravamo ottimisti, ma avevamo anche messo le mani avanti: i segnali erano positivi, ma andavano ponderati sui difficili terreni internazionali. E l’Olanda ci ha detto che abbiamo ancora molto da lavorare.

Soprattutto, come spessissimo ci capita, sulla testa: la nostra squadra è parsa svuotata dal punto di vista nervoso, molle e senza grinta. Un’Italia da amichevole, insomma, con la personalita’ lasciata praticamente a casa e la voglia ai minimi termini. Alla fine, non fosse stato per Buffon, avremmo preso un’imbarcata di quelle storiche.

Oltre SuperGigi, quasi il nulla: troppo timido Santon che pure era atteso a dare risposte importanti, male la difesa in generale perché troppo larga e poco concentrata, ma squadra nel complesso sfilacciata. E per noi che dell’organizzazione tattica facciamo un vanto, e’ forse la notizia peggiore. Volendo vedere le flebili fiammelle della speranza, per lo meno Florenzi ci ha messo un po’ d’intensità, come Osvaldo e Gila. Verratti, invece, ci ha messo solo il gol, ma non è poco…

Inutile nascondere che Balotelli ed El Shaarawy erano i più attesi. E altrettanto sinceramente va detto che i due rossoneri hanno fallito l’appuntamento. Se il Faraone almeno ha messo in mostra qualche giocata di alto livelli, a Mario non è riuscito praticamente nulla. Con l’aggravante del nervosismo che lo travolge in serate negative come quelle olandesi.

“Io sono gia’ uomo”, aveva detto Balotelli durante la conferenza stampa di presentazione. E’ in occasioni come queste che deve dimostrarlo e non davanti ad un microfono…