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Editoriale – Vidic all’Inter: la “Grande Bellezza” di un passato glorioso o di un futuro radioso?
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11 anni agoon
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RedazioneChe Vidic avesse scelto l’Inter per proseguire la sua carriera dopo la lunga avventura tra le fila del Manchester United lo si sapeva già, ma adesso è giunta anche l’ufficialità. Il serbo approderà in nerazzurro a parametro zero a partire dal giugno prossimo, con il non facile compito di blindare una difesa che ha fin qui palesato amnesie tanto gravi da far invidia allo smemorato di Collegno.
Di certo, l’attuale capitano dei Red Devils possiede l’appeal e il pedigree del top player, è uno di quei calciatori, insomma, che fanno presa sui tifosi. Tifosi delusi e frustrati da una stagione che fino a questo momento si è rivelata avara di soddisfazioni e povera di gioie.
Ma, si sa, la medicina migliore contro la delusione del tifoso è il mercato, o meglio, ciò che dal mercato può arrivare. Al tifoso basta il nome altisonante per sentirsi felice e appagato, non ha bisogno d’altro. Il nome però non è tutto e, per quanto altisonante, da solo non è sufficiente per poter esser sicuri di aver scommesso sul cavallo giusto, quello vincente. Esiste tutta una serie di altri fattori da prendere in considerazione e da valutare attentamente, cosa che, siamo certi, i dirigenti interisti, Thohir in testa, non avranno mancato di fare.
Fattori come età, condizione fisica, infortuni pregressi, adattabilità a un campionato diverso, carattere, leadership… Di personalità Vidic ne ha da vendere, non si diventa capitano del Manchester United mica per caso! Ha le stigmate del leader, il carattere che manca alla maggior parte dei difensori oggi a disposizione di Mazzarri. E’ uno che ha vinto, che vinto tanto e che per questo sa come si vince e potrà trasmettere ai suoi nuovi compagni la sua mentalità vincente. Ha grinta e qualità, quella qualità che latita nella rosa nerazzurra.
Ma porta con sè pure numerose incognite, quali un’età non più verdissima e una serie di gravi infortuni che nel corso degli anni ne hanno minato la tenuta fisica. E questo deve far riflettere. Sono più i pro oppure i contro? Vidic è l’uomo giusto? La pietra angolare su cui edificare la nuova Inter? A questi quesiti solo il campo potrà dare una risposta.
E il verdetto del campo, si sa, è inappellabile. In attesa che a parlare sia il campo, diamo il benvenuto a Vidic nella nostra Serie A, che accogle un nuovo top player dopo Carlitos Tevez. Una Serie A che ha voglia e fame di campioni, di quei fuoriclasse che tanto mancano al pubblico dello Stivale. Una Serie A che non vuol diventare, però, un triste cimitero di elefanti. L’approdo di Vidic nel nostro campionato, in quello che è forse uno dei periodi in assoluto più brutti attraversati dal calcio made in Italy, è di sicuro una “Grande Bellezza”: la “Grande Bellezza” di un passato glorioso oppure quella di un futuro radioso?
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