Pagelle Juventus
Editoriale Vucinic , il top player che gioca in ciabatte
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12 anni agoon
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RedazioneE ufficiale, la Juventus ha il suo Top Player, si chiama Mirko Vucinic.
Se la definizione allinglese di grande giocatore o fuoriclasse si riferisce ai milioni spesi per assicurarsene i servigi, o al livello dello stipendio, allora il montenegrino non potrebbe essere ammesso a questo ristretto club. I 18 milioni versati alla Roma per portare Mirko a Torino nel 2011 non sono certo bruscolini, ma se confrontanti con certe cifre che sono girate nel calcio mercato di recente si può benissimo parlare di un ottimo affare.
Un vero Top Player si diceva. Sì, perché Antonio Conte tratta Vucinic proprio come tale: lo risparmia se solo ha un problemino fisico e appena la difficoltà dellimpegno lo consente, salvo poi farlo entrare subito se le cose si mettono male e nellattacco juventino così mutevole e senza titolari fissi, lunica certezza è lui, la variabile riguarda semmai chi lo deve affiancare.
Col Milan, in Coppa Italia, abbiamo avuto lennesima dimostrazione di questo teorema, quando il tecnico bianconero ha avuto bisogno di un qualcosa in più per vincere la partita, dentro Vucinic e non è stata certo la prima volta.
Non cè nessun dubbio sulle qualità tecniche del montenegrino, come non ce ne sono sul suo carattere piuttosto focoso e suscettibile. Ma quando è in giornata, o in serata come contro il Milan, vederlo giocare è un piacere e soltanto il suo basso profilo personale e la riservatezza, oltre ad un rendimento in zona gol sicuramente da migliorare, lo penalizzano nella considerazione dei critici come dei più forti giocatori del nostro campionato.
Da quando è arrivato Torino Mirko non ha mai segnato tantissimo gol, ma si è rivelato una fonte inesauribile di qualità e di opportunità per chi gli gioca vicino, oltre che essersi consacrato come attaccante completo. E capace di giocare in tutti i ruoli dellattacco ed anche di fare reparto da solo. Alla luce di queste considerazioni, viene dimostrato un altro teorema, quello di Antonio Conte secondo il quale non bisogna strapagare un giocatore per trovarsi in casa un fuoriclasse. Conte citò questo assunto parlando di Vidal, ma con Vucinic ci troviamo sullo stesso piano, se non oltre.
Mirko ha quella facilità di gioco che solo i grandi possiedono, così come quella sufficienza da indolente che spesso lo caratterizza, quasi si sentisse troppo bravo per chi gli sta di fronte, caratteristiche che hanno molti altri giocatori di talento e che hanno portato il giornalista di SKY Fabio Caressa a definirlo uno che spesso gioca in ciabatte.
Vucinic può essere croce e delizia, ma la qualità di quella delizia fa dimenticare quei momenti di follia che ogni tanto fanno uscire il suo lato oscuro. Ma questa Juve oggi ha troppo bisogno di lui.
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