Il Punto del Collo – Il fallimento del progetto Prandelli

Prima della spedizione brasiliana c’era stato qualche motivo di polemica ma sembrava davvero che Prandelli avesse in mano lo spogliatoio e fosse adorato dai suoi giocatori. Di certo godeva di ottima stampa che, fin quando ha potuto, lo ha difeso strenuamente. Qualcuno ancora oggi ci prova.Ora che la nostra nazionale s’è sfaldata in campo, ne esce un ritratto ben diverso anche fuori. Alla faccia di chi parlava di gruppo unito.



Buffon e De Rossi sono stati i primi a squarciare il silenzio schierandosi apertamente contro Balotelli, Cassano manca poco che tiri fuori metodi mafiosi per gestire uno spogliatoio apparentemente in mano al comitato anziani. Come e peggio delle più squallide caserme, quelle piagate da atti di nonnismo, spesso specialità di delinquenti occasionalmente in divisa. E noi che ci fidavamo di Prandelli e del suo codice etico.



Che non tutto filasse liscio come qualche tempo fa, comunque, dovevamo capirlo dalle polemiche “preconvocazioni”. Il CT che risponde ai propri giocatori offendendoli (“Criscito? Mica ho lasciato a casa Cabrini”) o si sente in dovere di chiarire con dovizia di particolari (e al contempo scarico di responsabilità) perché ha chiamato uno o piuttosto lasciato a casa quell’altro, e’ quello che accusa lo stress e si sente molto meno sicuro e, forse, pure meno difeso.

Affidare le sue timide speranze mondiali alla coppia tutta genio (poco) e sregolatezza (troppa) Balotelli-Cassano e’ stato un po’ come puntare alla roulette. Scommessa inesorabilmente persa.



Fulvio Collovati