Pagelle Juventus
Là dove osano le Aquile. Contro il Benfica vera Juve o Conte è fuori
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11 anni agoon
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RedazioneDopo essersi mangiato i gufi italiani, Antonio Conte dovrà “cucinare” le Aquile lusitane, che potrebbero risultare molto più indigeste alla pallida Juve finora vista in Europa.
Non per nulla Benfica-Juventus è considerata una finale anticipata: i portoghesi sono temibili sia psicologicamente che tecnicamente. La voglia di riscatto dopo la finale persa lo scorso anno contro il Chelsea potrebbe fare la differenza, e il blasone acquistato negli anni d’oro di Eusebio e Coluna è un monito storico da non sottovalutare.
In gare ufficiali esistono 4 precedenti tra le due squadre. I primi due risalgono alla Coppa dei Campioni 1967/1968, quando bianconeri e portoghesi si incontrarono in semifinale. Passò il Benfica, grazie alle vittorie sia nel match d’andata che in quello di ritorno, per 2-0 e 1-0, Eusebio fu il mattatore con due gol. Nel 1992/1993 le due compagini si affrontarono ai quarti di Coppa Uefa: questa volta passò la Vecchia Signora, che rimonto la sconfitta per 2-1 nel match d’andata con il secco 3-0 nel ritorno con gol di Kholer, Dino Baggio e Ravanelli.
Almanacchi a parte, il Benfica attuale è davvero temibile: avviata verso il 33esimo scudetto visti i 7 punti di vantaggio, la formazione lusitana ha le sue fondamenta in due centrali di grande esperienza come Garay e Luisao. Il centrocampo abbina quantità e qualità con la durezza di Perez e Fejsa e il talento di Gaitan e Salvio. In attacco il pericolo numero uno dei bianconeri è Oscar Cardozo,111 reti su 167 gare disputate dal 2007, un brutto cliente per chiunque.
Gli uomini di Jesus devono però soverchiare la “maledizione” di Bela Guttman, che da 54 anni puntualmente frusta le ambizioni europee del club. Dopo aver vinto la Coppa dei Campioni nel ’62 contro il Real di Di Stefano, il tecnico ungherese lasciò il club per disaccordi con la dirigenza, e andandosene “augurò” alle Aquile un digiuno nelle competizioni internazionali di 100 anni.
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