Pagelle Napoli
Napoli – Benitez “Dnipro squadra tosta, servirà pazienza”. Andujar “Non sarà facile, ma vogliamo vincere”
Published
10 anni agoon
By
RedazioneGiornata di vigilia dell’andata di semifinale di Europa League, in programma domani al San Paolo contro il Dnipro, per il Napoli che torna a questi livelli in Europa a distanza di 26 anni. Nonostante il silenzio stampa che prosegue in campionato, la società partenopea per evitare multe dall’Uefa non disdice la conferenza stampa di presentazione della gara in cui si presenta prima il portiere argentino Mariano Andujar, poi il tecnico azzurro Rafa Benitez. Si comincia con portiere: “C’è un po di ansia ma c’è tanta voglia di giocare, i primi 90′ saranno importanti ma dobbiamo giocarcela sapendo che la qualificazione non si deciderà domani. Ci vuole calma e sangue freddo, ma questo gruppo è pronto per affrontare e vincere tutte le gare in questo finale di stagione. Noi pensiamo alla partita contro il Dnipro senza avere già la testa alla finale, sarebbe un errore gravissimo. Abbiamo anche il campionato che può ancora regalarci grandi soddisfazioni. Sono contento di quello che ho fatto in questa annata, anche quando non giocavo ero pronto poi il mister mi ha chiamato in causa e sono felice del mio contributo”.
Andujar si concentra anche sull’avversario di domani: “Dobbiamo evitare di avere fretta e restare calmi, fare la nostra partita e cercare di imporre i nostri ritmi. Partiamo favoriti solo per gli addetti ai lavori, ma loro sono una squadra difficile da affrontare, hanno perso solo 2 gare nel 2015. Siamo consapevoli delle difficoltà ma vogliamo fare bene. Vogliamo vincere ogni partita non mi va di parlare di altro. Crediamo di poter arrivare lontano, ma anche in campionato dipende tutto da noi”.
Sulla fase difensiva: “Quando la squadra propone molto è normale sbilanciarsi, noi lavoriamo ma l’atteggiamento offensivo della squadra può creare qualche problema difensivo. A parte Empoli abbiamo dimostrato di essere in un buon momento. Rafael? Sta bene, lavoriamo e proviamo a mettere in difficoltà il mister nelle scelte, ma conta solo il bene del Napoli. Io ho accettato senza problemi le scelte ad inizio stagione e ora sono contento di giocare con continuità. Purtroppo in porta gioca soltanto uno”.
Cocnluso l’intervento di Andujar è il turno del tecnico spagnolo. Si parte con l’immancabile aggiornamento sul suo possibile rinnovo e sull’incontro, che dovrebbe tenersi in questi giorni, tra il suo agente e De Laurentiis:”Il presidente sa cosa penso, il mio procuratore arriverà e ne parlerà con lui. Ma oggi siamo di fronte ad un’opportunità storica: tutti devono essere orgogliosi di vedere la propria squadra in semifinale, oggi voglio parlare solo di calcio”. Niente contratto, solo calcio per Benitez che alla domanda sul fatto che si dica che De Laurentiis abbia effettuato solo il 10% dei suoi progetti in questo decennioe se sarebbe orgoglioso di essere il protagonista in azzurro anche nel successivo 90% ribadisce: “Sono orgoglioso di essere su questa panchina per domani sera”.
Si passa poi all’analisai del Dnipro: “E’ una squadra che subisce pochi gol, ha perso solo due volte nel 2015. Ha giocatori con esperienza, grinta e qualità. Strinic mi ha parlato molto bene della squadra e servirà una grande partita per batterli. Loro difendono e ripartono molto bene, servirà una gara seria con molta concentrazione e dovremo cercare di imporre il nostro ritmo. I tifosi devono capire che questi ragazzi domani avranno bisogno di loro per giocare una grande gara. I numeri parlano di una squadra che ha meritato di essere in semifinale. Sarà difficile, hanno giocatori di alto livello e tatticamente sono molto organizzati. A Empoli abbiamo fatto male, molto meglio con il Milan a dimostrazione che la squadra c’è e ha ancora energie da spendere. Mi è dispiaciuto aver mostrato una prestazione bruttissima con l’Empoli dopo aver fatto così bene con la Samp. Manca l’esperienza per riuscire a gestire le partite quando siamo più bassi, anche quando c’è bisogno di spedire il pallone in tribuna. Dobbiamo migliorare ancora tanto su questo ma possiamo ancora raggiungere traguardi importanti anche in campionato”.
Il tecnico partenopeo si sofferma sui singoli. Si parte dal rendimento di Marek Hamsik: “Lui ha trovato la doppietta in più occasioni con noi rispetto ad altri allenatori. L’anno scorso è stato fermato dall’infortunio, quest’anno sta lavorando come ha sempre fatto ed ha più fiducia, ma non abbiamo cambiato niente nei suoi confronti”. Poi è il turno di Koulibaly: “Il suo problema è stato arrivare e far subito benissimo, qualche errore da un ragazzo così giovane bisogna aspettarselo in un nuovo palcoscenico. Ha perso un po’ di fiducia e dobbiamo aiutarlo, se sta giocando meno è anche perchè Britos sta facendo benissimo. In difesa Albiol è affidabile al 100%, Kouli, Britos ed Henrique devono lottare per aggiudicarsi l’altro posto”. Infine sull’importante rientro di Insigne: “Sicuramente il rientro di Lorenzo è stato effettuato nel momento giusto e gestito alla grande. Si è presentato in un momento in cui la squadra aveva bisogno di lui, non è una coincidenza che con il suo arrivo si stia facendo meglio. Col Milan stava facendo benissimo ma ora abbiamo anche il vantaggio di poter inserire Mertens a gara in corso che può cambiare gli equilibri”.
Viene chiesto al tecnico spagnolo la conferma su un possibile ritorno di Reina: “Domani non è disponibile (ride) gioca Mariano“.
Infine ultime considerazioni sulla squadra ucraina e su come fare per batterla: “I giocatori che andranno in campo saranno quelli più in forma e quelli più adatti per quest’avversario. Dobbiamo imporre il nostro stile di gioco e se loro non ci consentiranno di farlo dovremo trovare soluzioni diverso. Dispiace vedere la squadra commettere qualche errore nel primo tempo ma in seguito, dopo l’intervallo, si migliora quasi sempre, quindi possiamo far bene dall’inizio. Dico sempre che la mentalità è molto più importante dei moduli, dobbiamo apprendere ad adattarci. Qualche volta abbiamo cambiato modulo durante la gara, ma per sfruttare tutta la rosa tutti devono sapere dove e come muoversi. Tutti mi criticano quando lascio in panchina, per esempio, uno tra Hamsik e Gabbiadini, ma questo è un mio problema. Giocare sempre con lo stesso modulo ci consente di avere meccanismi rodati e di poter sfruttare tutta la rosa. Un giocatore mi ha svelato che prima pensava di poter giocare solo in Europa League mentre che adesso tutti hanno la possibilità di essere titolari in qualsiasi gara”.
You may like
Quella volta che… La Juve giocò sulla terra battuta
Quella volta che… Sivori violò il Tempio degli Dei del Pallone
L’unico vero, grande Mago della panchina…
Nel 1962 il Napoli esordì in Europa contro il Bangor City, una doppietta di Rosa alla ‘bella’ qualificò gli azzurri
Nel 61/62 il Napoli di Pesaola vinse la coppa Italia, fu l’unica squadra di B a riuscire nell’impresa
La Battaglia di Santiago, il giorno in cui la fecero pagare cara agli Azzurri