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Pirlo non dimentica il Deportivo: “Correvano troppo, pensai al doping”. E in Spagna è bufera
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11 anni agoon
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RedazioneAndrea Pirlo, nella sua autobiografia in lingua inglese, solleva dubbi sul Deportivo La Coruña che eliminò il Milan nella Champions League 2003-2004 (“Qualcosa non mi torna, correvano troppo. Non ho prove, perciò non è un’accusa, ma è l’unica volta che ho avuto il dubbio che qualcuno sul mio stesso campo si fosse dopato”). E la Spagna insorge.
I rossoneri crollarono al Riazor e la sconfitta per 4-0 rese inutile il 4-1 di San Siro ai fini del passaggio del turno. “Già pensavamo alla semifinale e ci siamo fatti male da soli. Ci siamo dimenticati di giocare, ci hanno ridicolizzati. Questa è la premessa necessaria – scrive Pirlo -. Però se ci ripenso a distanza di qualche anno qualcosa non mi torna. I nostri avversari andavano a mille all’ora, compresi giocatori in là con l’età che non avevano mai fatto di resistenza fisica e velocità i loro punti di forza. Mi colpì molto l’immagine di vederli correre anche all’intervallo, nessuno escluso. Quando Maier fischiò la fine del primo tempo schizzarono negli spogliatoi con l’andatura di Usain Bolt. Non riuscivano a fermarsi nemmeno in quel quarto d’ora, erano schegge impazzite”.
“Forse è la rabbia di un momento che non ho ancora riassorbito – aggiunge l’attuale regista della Juventus – e non mi permetterei di formulare un’accusa in assenza di prove. Ma il pensiero cattivo me lo sono concesso: per la prima e unica volta nella mia vita ho avuto il sospetto che qualcuno sul mio stesso campo potesse essersi dopato. I giocatori del Deportivo galoppavano verso un traguardo che solo loro intuivano e ci hanno brutalizzati. Poi in semifinale furono eliminati dal Porto e nel giro di poco tempo sono spariti dal calcio che conta”.
Inevitabili le repliche dei giocatori di quel Deportivo. Fran, che ne era il capitano, dice la sua dalle colonne di ‘Marca’: “Se cominciamo a dubitare di ogni goleada cosa dovremmo dire del Milan del 1994 che schiantò il Barcellona nella finale di Champions? Mi sembrano parole disdicevoli per un campione come lui, non voglio perdere tempo con assurdità del genere”.
Parla anche Walter Pandiani: “Dice queste cose a distanza di dieci anni. Perché non organizziamo una nuova partita con i giocatori di allora e vediamo chi vince?”. Durissimo Victor: “Il Deportivo La Coruña, club, giocatori e tifosi, si aspetta delle scuse da Pirlo per quanto scritto nel suo libro”.
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