La strada è tracciata da Shaqiri e Brozovic. Icardi, rottura conclamata

Le prossime partite diranno se si è trattato di un fuoco di paglia o no, ma l’Inter che si è accesa nel secondo tempo della gara contro il Palermo è sembrata la squadra più vicina all’ideale di gioco che Roberto Mancini vuole inculcare nelle menti dei giocatori per innescare la difficile rimonta per l’Europa. Il tecnico jesino ha centrato il bersaglio schierando Shaqiri trequartista dietro le punte: lo svizzero ha dettato i tempi dell’attacco, e la sua posizione ha messo in ginocchio la difesa rosanero ancora prima della doppietta di Icardi.

L’altro uomo chiave del successo nerazzurro è Marcelo Brozovic, arrivato in punta di piedi ad Appiano e già titolarissimo. L’impatto del croato è stato notevole, un tuttocampista in grado di dare ordine al gioco. Il neo acquisto intercetta, imposta e non manca di rendersi pericoloso: il profilo che mancava da mesi in casa nerazzurra. Con Medel in crescita, e un Guarin finalmente positivo, Mancini sembra aver trovato nel rombo di centrocampo la quadratura giusta per le prossime partite.

In questo schema Mancini dovrà cercare di reinserire due elementi importanti come Podolski e Kovacic: soprattutto il croato, che non ha trovato ancora la sua posizione ideale, rischia di restare escluso come domenica se non riuscirà a stare al passo dei compagni.

Alla fine, il “frontman” è sempre Icardi, il Re Mida che trasforma tutto ciò che tocca in oro: due gol, un palo. Un bomber di razza, che l’Inter si prepara a malincuore a salutare al termine della stagione: le mancate esultanze non sono rivolte tanto ai tifosi quanto alla società, dopo le diverse fumate nere per il rinnovo contrattuale. Senza Champions la partenza dell’argentino è sicura e per l’Inter la sostituzione di un cannoniere come Maurito sarà l’impresa più ardua nella prossima estate.