Pagelle
Editoriale Bologna – 32 giocatori, ma la rosa è corta
Published
12 anni agoon
By
RedazioneNove sconfitte su 14 partite: questo è il triste dato dopo la sconfitta di Marassi. Come spesso accade al Bologna questanno, anche domenica la gara è stata persa a causa di gravi errori dei singoli. Questa volta sono stati Morleo e Motta ad inficiare una buona prestazione di squadra.
Nulla da imputare a Pioli su questa pericolosa realtà in cui versa la squadra, se non quello di aver avallato, la scorsa estate, le scelte della Società in sede di mercato. Alcuni giocatori li ha avuti sotto gli occhi durante tutto il pre-campionato (Motta ed Abero sono due di questi) quindi chi più di lui poteva rendersi conto della loro inadeguatezza? Ha la fortuna (e il merito) di essere stimato enormemente dalla Società, per cui il suo giudizio sarebbe stato (nei limiti di un budget limitato) tenuto in considerazione. Non su tutto (in porta voleva Sorrentino e non Curci), ma su qualcosa poteva essere accontentato.
Gode anche della fiducia della squadra e per questo non è in discussione, ma deve cominciare a fare punti, altrimenti rischia che qualcuno, seppur meno bravo, prenda il suo posto.
Si è ripetuto più volte come il mercato estivo del Bologna abbia smantellato la squadra dellottima annata precedente, privandola di leader e riempiendola di tanti doppioni. Lesempio del portiere è emblematico: al posto della certezza Gillet è rimasto un volenteroso numero 12 con evidenti problemi nelle uscite, Agliardi, e un ragazzo che da anni alterna errori e infortuni muscolari, Curci. Per non parlare della difesa, sempre perforata: in attesa di Portanova (squalificato) e con gli infortuni di Natali e Carvalho, è andata di lusso che Pioli abbia pescato il jolly Sorensen che sta avendo un rendimento superiore alle attese.
Morleo alterna prove decenti a errori grossolani, come a Marassi, ma deve giocare perché Abero non fa il terzino dalle giovanili. Lalternativa è uno tra Motta, per lennesima volta colpevole a Genova, e Pulzetti: due che già a destra offrono molte meno garanzie del decente Garics, figuriamoci a sinistra.
In mediana Perez è imprescindibile, Pazienza è un flop, Guarente, dopo oltre un anno ai box, non ha ancora il passo della Serie A, Taider è discontinuo e Krhin, dopo buone comparsate, è inspiegabilmente tornato a riscaldare la panchina.
In attacco Diamanti e Gilardino sono le certezze (anche se il primo, senza Ramirez, sta faticando molto), Gabbiadini è generoso e aiuta gli equilibri ma mancano le alternative da usare a gara in corso, considerati gli infortuni e le inquietanti comparsate di Paponi e Pasquato, prime opzioni dalla panchina nelle ultime gare. Ecco allora che, con una rosa di 32 elementi paradossalmente corta, la classifica rappresenta più che mai lo specchio della realtà.
You may like
Dal Newton Heath al Manchester Utd: quando i Red Devils non erano diavoli e neppure rossi
Quella volta che… Sylvester Stallone parò un rigore alla Germania
FOTO – Il Bayern vince ancora, ma a festeggiare non c’è proprio nessuno…
VIDEO – Ricordate Diego Forlan? Gioca e segna ancora, ma nella Serie B giapponese!
18 gennaio 1953, quella volta che Amadei al 90′ fece esplodere il Vomero e piangere la ‘Signora’
Storia dell’autogol: i pionieri, i più grandi “autogoleador”