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Editoriale Bologna – Rosa non all’altezza, a gennaio potrebbe essere tardi per rimediare
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12 anni agoon
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RedazioneContro il Torino è arrivata, frutto della peggior prestazione stagionale, lottava sconfitta su dodici incontri per il Bologna, il che, tradotto in punti, significa il penultimo posto in classifica in solitario, con alle spalle il Siena solamente in virtù della penalizzazione dei toscani.
Crisi profonda quindi: di gioco e di risultati. Contro i granata la squadra ha avuto un minimo di reazione solo negli ultimi minuti, quando ormai era troppo tardi per ribaltare le sorti della partita.
Troppi passaggi sbagliati hanno limitato le ripartenze, palloni recuperati ma gestiti male, poca cattiveria e mancanza di concentrazione, scarso attaccamento alla maglia: con questi limiti è evidente che anche un Torino non trascendentale abbia avuto vita facile.
Quello che più preoccupa la piazza bolognese è latteggiamento della dirigenza e del tecnico Pioli.
La prima si nasconde nel più assoluto silenzio, il secondo continua a professare il convincimento che prima o poi si tornerà ai livelli dellanno passato. Il problema è che questo Bologna non è il Bologna dellanno scorso, ma ha evidenti limiti di uomini.
Agliardi e Curci insieme non valgono Gillet, sono due discreti rincalzi ma non possono reggere una stagione intera da titolari. In attesa dei rientri di Natali e Portanova, la difesa denota evidenti limiti anche nel ruolo di terzino sinistro: manca lalternativa a Morleo, perché Abero non è un difensore e Pulzetti, prima, e Motta, poi, con il Toro non sono stati in grado di contenere Cerci e DAmbrosio (che tra laltro è andato in gol).
Manca un centrocampista di personalità alla Mudingayi, bravo a coprire davanti alla difesa e con buona visione di gioco. Manca una seconda punta veloce (anche Ramirez non è stato rimpiazzato), perché Diamanti non può sfiancarsi a fare tutto da solo: quando è sottotono, come domenica scorsa, mancano fantasia ed imprevedibilità alla manovra.
La crisi è tanto evidente quanto preoccupante: cè bisogno di una presa di coscienza da parte di tutti, dirigenti, tecnico e giocatori, altrimenti il mercato di riparazione di gennaio potrebbe arrivare troppo tardi, quando la situazione è già irrimediabilmente compromessa.
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