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Editoriale Catania – Miracolo italo-argentino
Published
12 anni agoon
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Redazione© foto di agenzia liverani
Italia e Argentina. Due Paesi così lontani sulla carta geografica, ma che sembrano fondersi in quel di Catania. Ben undici infatti gli argentini che militano nelle fila della compagine siciliana, quattro in più dell’Inter su cui due anni fa costruì le proprie fortune. La fantasia propria dei calciatori provenienti dal Sud America e la disciplina tattica di stampo italiano: sono questi i due ingredienti (nemmeno troppo) segreti che stanno facendo volare la squadra etnea.
Se si dà un’occhiata alla classifica, ci si accorge che dietro alle solite tre (Juventus, Inter e Napoli) ci sono Fiorentina, Lazio, Roma e proprio il Catania che, a differenza dei toscani o delle due romane, non può vantare in rosa lo Jovetic, il Klose o il Totti di turno. Insomma, il top player in grado di risolvere le partite da solo, per intenderci.
Eppure, anche senza il fuoriclasse che sappia inventarsi la giocata decisiva, ai piedi dell’Etna i risultati si vedono eccome: il 4-0 inflitto alla Lazio domenica scorsa ha permesso alla banda di Maran di raggiungere quota quindici punti in classifica, tredici dei quali conquistati al Massimino. Come nella passata stagione, l’ex Cibali si sta riconfermando una fortezza (quasi) inespugnabile: quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta nello stadio amico. In aggiunta, in casa il Catania vanta rispettivamente il terzo attacco più prolifico e la seconda difesa meno perforata del nostro campionato.
Cambiano i giocatori, l’allenatore, i dirigenti, ma stagione dopo stagione il giuoco (come direbbe il patron rossonero Berlusconi) espresso dalla squadra rimane sempre lo stesso: spumeggiante e fatto di continui fraseggi tra i reparti che, con le dovute proporzioni, somiglia ad una sorta di mini Barça made in Italy. Come per la formazione catalana, i rosso-azzurri puntano tutte le loro fiches su un impianto di gioco ormai collaudato negli anni: calciatori come Spolli, Lodi, Almiron e Gomez le vere colonne portanti militano insieme da lungo tempo trovandosi a meraviglia nel 4-3-3 in salsa italo-argentina. Ne consegue che, partita dopo partita, la manovra siciliana risulti sempre più fluida e bella da vedere.
Dicevamo un attimo fa dei punti fermi di questo Catania, interpreti che si adattano alla perfezione nell’orchestra etnea: poche squadre in Serie A hanno in rosa mediani abili in entrambe le fasi come Lodi e Almiron o esterni di qualità e corsa come Gomez e Barrientos che sembrano fatti apposta per sfruttare le sponde e i movimenti di Bergessio, centravanti moderno che potrebbe fare di più in zona gol. E’ soprattutto a loro che il Catania si affida per raggiungere la salvezza e magari, perché no, anche qualcosa in più come un piazzamento in Europa League. Se il buongiorno si vede dal mattino, a maggio si risveglieranno tutti contenti…
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