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Editoriale Fiorentina Il ritornello sugli arbitri non incanta più
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11 anni agoon
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RedazioneLa Fiorentina che ha pareggiato 1-1 in casa contro il Cagliari non può fare appello agli errori arbitrali. Lo
spartito viola, da un anno a questa parte, è che quando le cose non vanno come auspicato, la colpa deve essere attribuita al palazzo o alla sfortuna.
Nella gara contro i sardi cè stata sì una buona dose di malasorte, visti gli infortuni di due pedine importanti come
Mario Gomez e Cuadrado. Ma se il presidente Della Valle ha detto che questa squadra può lottare per lo Scudetto, forse ha preso in giro i propri tifosi.
Il merito di Montella, dalla scorsa stagione in poi, è quello di aver dato un gioco e dei risultati che hanno riportato entusiasmo in una piazza molto importante, quella di Firenze. Ma, passato un anno, si vede che leffetto sorpresa è svanito. I rossoblù hanno fin da subito preso le giuste misure ai toscani, limitando Cuadrado sulla fascia e Mario Gomez in area di rigore, ben prima che i due uscissero (il primo per problemi alla spalla, il secondo per una distorsione al ginocchio destro).
Ciò nonostante, la Fiorentina ha avuto il merito di portarsi in vantaggio con il solito Borja Valero (il migliore dei suoi), ma la pecca di essere ripresa poi all89 da Pinilla, che ha potuto colpire di testa in area di rigore, beffandosi della blanda marcatura di Rodriguez. Gli errori arbitrali non sono stati molti e non hanno influito sul risultato. Lespulsione di Pizarro per proteste, forse eccessiva, è avvenuta negli ultimissimi minuti di gioco e fuori luogo
sono sembrati i commenti di Montella: Perché Balotelli può dire tutto e gli altri no?. Fuori luogo perché lattaccante del Milan ha subito già molte squalifiche in carriera (nonostante la giovane età) e la critica lo mette spesso, anche in maniera eccessiva, sotto la lente di ingrandimento per i suoi comportamenti dentro e fuori dal campo.
Le continue lamentele che arrivano dalla dirigenza, dal tecnico e dai giocatori sembrano voler celare i tre problemi che affliggono i viola. Il primo, la prevedibilità del gioco, che adesso non gode più delleffetto sorpresa, e la mancanza di fluidità del palleggio, che ha contraddistinto la rosa di Montella la scorsa stagione. Il secondo è la mancanza di alternative a Mario Gomez in attacco (Jovetic, Ljajic e Toni sono stati sostituiti solo con gli inesperti Rebic e Jakovenko) e a Cuadrado (Joaquin non sa giocare nel centrocampo a cinque). Il terzo è la difesa: tanti goal segnati (ben otto), ma troppi quelli subiti in tre giornate: quattro. Vista la penuria di attaccanti, la difesa ballerina deve essere aggiustata al più presto, altrimenti a Firenze si vedrà una squadra alla Zeman.
Tradotto: gioco spumeggiante, ma addio ai sogni di Champions League.
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