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Editoriale Juve – I bianconeri rispondono agli schiaffi
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12 anni agoon
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RedazioneDopo gli schiaffi presi dall’Inter sabato scorso, la Juve aveva bisogno di una reazione. E la reazione c’è stata.
Un 4-0 senza storia al Nordsjaelland e i tre punti di Champions che tornano a Torino dopo due anni.
Con i danesi, la Juve è parsa quella dell’anno scorso: arrembante, aggressiva fin dal primo minuto e se possibile con più qualità.
Al 45′ la partita era già finita; 3-0 e Danesi già sul volo di ritorno.
Sicuramente tra i più positivi della partita Isla, che fornisce a Marchisio l’assist del primo gol e a Vidal la palla da cui nascerà il raddoppio. Il cileno, anche grazie ad una condizione fisica in netta crescita, sta entrando sempre meglio nei meccanismi di Conte, e questa sera ha approfittato della “bocciatura ” di Lichtsteiner dopo gli interventi da rosso con l’Inter.
Assoluto migliore in campo però è stato Claudio Marchisio. Il principino bianconero sembrava il più desideroso di riscatto; Aldo Serena l’ha addirittura definito “un’ira di Dio”. Un gol e millanta palloni recuperati, il tutto immerso nella solita sontuosa eleganza.
Tra le note negative invece, le consuete eccessive occasioni sprecate, solo nel primo tempo i gol juventini sarebbero tranquillamente potuti essere 5 o 6, e la prestazione di Alessandro Matri.
Giocare ogni 4-5 partite e fare bene appena si viene chiamati in causa non è facile, ma a Torino funziona così: girano tutti (chi più e chi meno).
L’ex Cagliari fisicamente non è al meglio e questa sera la fretta e la smania di segnare gli hanno fatto commettere errori davvero banali.
Si dice che egnare aiuta a segnare, ma se è un periodo no, buttarla dentro sembra quasi impossibile; vedi per credere come Matri, a tu per tu con Hansen, si fa ipnotizzare dal portiere danese.
A rovinare la bella serata dei bianconeri ci ha pensato Moses, che al ’94 ha regalato il successo al Chelsea per 3-2 sullo Shaktar. A sentire Bonucci sembra quasi una bella notizia: “servirà a tenere alta l’adrenalina”.
Gli uomini di Conte non conoscevano il sapore della sconfitta; l’hanno assaggiato: non gli piace!
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