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Editoriale Palermo – Donati torna in mediana
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12 anni agoon
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Redazione© foto di Agenzia Liverani
Una giornata storta può capitare a tutti. Ma quando succede alluomo faro, al capitano, non te laspetti e ci resti di sale. La prestazione di Massimo Donati, domenica scorsa, è stata da brividi. In rapida sequenza, marcatura sballata su Gilardino lasciato libero di girarsi e segnare, goffissimo fallo di mani aereo in assoluta solitudine (con conseguente rigore), incomprensione con Ujkani in uscita (con altro rigore a supporto). Tre sciocchezze che hanno deciso il match. Tre come il risultato finale e come il voto in pagella che si sarebbe meritato. Quando Muñoz, per dire, ha compiuto la metà delle cappellate dellex Milan e Celtic, per poco non lo linciavano (mediaticamente, è chiaro).
Sarebbe tuttavia ingeneroso e persino autolesionistico dargli addosso: si tratta comunque di un giocatore che ha accettato con disponibilità un ruolo non suo ed ha il sacrosanto
diritto di sbagliare una partita. Ci mancherebbe! Una riflessione serena è però opportuno farla.
Sullintuizione di Gasperini di spostarlo al centro della difesa si sono sprecate le lodi definendola geniale. Con una certa precipitazione. Su queste colonne avevamo già manifestato forti dubbi sulla scelta, motivandola. In certe partite con squadre di medio-basso livello, lopzione è parsa azzeccata. Ma quando il gioco si è alzato di livello e davanti ai rosa sono arrivati centravanti esperti e smaliziati, quando gli allenatori avversari hanno capito che pressandolo va in tilt, quando leffetto-sorpresa si è attenuato, ecco che i nodi sono venuti al pettine e lelemento chiamato a rasserenare compagni tremebondi ha finito lui stesso col perdere la bussola. Non è infatti da Bologna che Donati ha iniziato a pasticciare (a Genoa, per esempio) e i suoi imbarazzi non sono apparsi evidenti solo a chi non voleva coglierli.
Chiariamolo subito. Il punto non è se Donati possa essere o diventare un buon difensore. E, semmai, quanto ci guadagni il Palermo con lui in difesa e quando perda a centrocampo. Le due variabili sono più che dipendenti. Se ammettiamo che, malgrado la pletora di difensori di ruolo in organico (Milanovic, Cetto, Labrin, Mantovani, Pisano e compagnia), nessuno sia in grado di presidiare il pacchetto arretrato decentemente, allora va bene bruciare lunico centrale dotato di fosforo e capace di verticalizzare (Donati, appunto, visto che Viola viene regolarmente ignorato). Per dirla più chiaramente, se si tratta di un esperimento transitorio, dettato dallemergenza, sul tipo dellimpiego di Migliaccio negli anni passati, ha un senso.
Se si tratta invece di una soluzione (ritenuta) definitiva, forse vale la pena ripensarci. Infatti, far partire la manovra da dietro è una tattica validissima (Bovo ad esempio lo faceva), a patto che poi qualcuno si incarichi di farla proseguire almeno fino alla trequarti. E questo finora non si è verificato. Tantè che lattacco rosa è asfittico. Donati da dietro non è marcato, è vero (fino ad un certo punto però, perché se lattaccante avversario va in pressing lo mette in difficoltà!). Ma è altrettanto vero che non marca. E libero di fluidificare, ma di rado riesce ad arare tutto il campo. Se invece, come ha dimostrato allindomani del suo arrivo a Palermo, si piazza venti metri più avanti, con i lanci in profondità ed i tagli smarcanti invita a nozze Miccoli o chi per lui. Sempreché sia in grado fisicamente di farlo e non sia in debito di passo (il dubbio è lecito, basti ricordare che con Sannino rimase spesso fuori). Retrocedere un valido creatore di gioco, è un lusso accettabile se ne hai un altro in mediana. Ma il Palermo non ce lha. Quindi
Domenica, con lassenza di Barreto, unico punto fermo finora del settore, Donati dovrebbe, secondo logica, tornare allantico: Gasperini ci sta pensando. Da ciò che deciderà, dipende lintero schieramento per lattesissimo derby.
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