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Editoriale Palermo: Invitati o guastatori, alla festa bianconera?
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12 anni agoon
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RedazioneUn pareggio consentirebbe alla Juve di laurearsi campione dItalia, col conforto della matematica. I tifosi palermitani sperano di partecipare alla festa, da invitati, beneficiando di un trattamento morbido e sognano di tornare a casa con il punto che serve. Ma è meglio non contarci troppo. Non si capisce infatti perché i bianconeri con ben altre tre giornate per recuperare eventuali passi falsi, non dovrebbero celebrare il titolo con una sana vittoria, evitando peraltro i rimbrotti delle altre squadre e accuse gratuite se non di combine, almeno di scarso impegno. Allo stesso Conte ancora brucia la lunga squalifica per presunti illeciti compiuti sulla panchina del Siena, figurarsi come scalpita per beccarsene unaltra! Lo stesso Zamparini nellinvocare il controllo puntuale sugli altri incontri, agitando fantasmi, indirettamente pone sotto i riflettori il comportamento dei suoi.
Ciò considerato, è meglio mettersi il cuore in pace. Tutto ciò che al Palermo verrà bisognerà sudarselo sul campo. Meglio così. Lattuale stato di forma indurrebbe allottimismo, ma quando si incontrano corazzate di questo tipo capaci di prevalere anche solo con una fiammata del singolo, cè poco da studiare. I problemi per i rosanero nascono non tanto dalla partita di Torino in sé, quanto dalla gestione complessiva dellorganico nel trittico che in una settimana verosimilmente deciderà il destino del campionato in coda.
Le scelte che Sannino farà condizioneranno lesito del torneo. Perché Ilicic è in forma strepitosa come rendimento, ma avvilito da mille acciacchi. Vale la pena rischiarlo in una gara dallesito (forse) scontato e non ritrovarselo con lUdinese in casa, quando vincere sarà indispensabile, e poi con una Fiorentina lanciatissima? Rinunciarci, di converso, non potrebbe interromperne lo stato di grazia esaurendone la vena realizzativa? Il giocatore è in grado di reggere tre incontri in sette giorni? Sembrerebbe di no. Stesso discorso per Miccoli, pure lui in condizioni menomate e forse impossibilitato a garantire presenza ed apporto costanti.
E a questo punto, con un turn over obbligato da squalifiche ed infortuni, i nodi vengono al pettine. Fin qui, Sannino ha preferito puntare sugli stessi giocatori, quasi emarginando le seconde linee e le riserve. In molti casi, argentini in primis, non si sa esattamente che genere di apporto potrebbero dare non essendo stati sufficientemente testati. Il loro livello di affiatamento con i compagni, in partita, è praticamente nullo. A parte Nelson, Boselli e, meno, Formica e Fabbrini, tutti gli altri risultano non pervenuti. E se la difesa potrebbe reggere, visto che in genere è il reparto meno sollecitato negli incontri ravvicinati ed è numericamente in grado di coprire i ruoli (squalifiche a parte), la situazione del centrocampo appare preoccupante. Dietro ai soliti tre, Rios, Kurtic e Barreto, con Donati fluttuante, non cè nessuno. Furlan e Viola non vedono il campo da una vita. Anselmo quasi. Di Sanseverino si sono perse le tracce (e comunque è impegnato con la primavera). Sperduti pare portarsi appresso lincantesimo del suo nome e non vanta neanche una presenza. E se lì davanti, Ilicic e Miccoli dovessero fermarsi, con un Hernandez ancora tutto da recuperare e i sostituti per vari motivi poco convincenti, il Palermo si presenterebbe al rush finale in condizioni dimpotenza. Meglio pensarci in tempo.
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