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Editoriale – Pistorius e laltra faccia della favola
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12 anni agoon
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RedazioneNon è un gran momento per chi vuole crede nelle belle storie che regala lo sport. Prima la confessione di Armstrong, poi gli sviluppi della Operacion Puerto che sta scoperchiando un mondo fino ad oggi oscuro, una reta organizzata fatta di traffici, pratiche dopanti e imbrogli. Mario Cipollini non sarà purtroppo lultimo nome ad essere infangato da questa inchiesta.
Poi la mattina di San Valentino arriva la drammatica notizie della follia omicida di Oscar Pistorius, per anni, come Armstrong, simbolo della rivincita sul dolore e la sfortuna. E stato bello credere alla favola di un uomo che, senza gambe da quando aveva 11 mesi, si è ripreso una vita da normodotato ma non solo è riuscito ad alzarsi in piedi, ma anche a correre come e di più di chi può usare le proprie gambe.
Quello che dimentichiamo, o che facciamo finta di dimenticare, è che spesso dobbiamo fare i conti con la fragilità umana, inspiegabile, assurda, irrazionale, ma di cui non ci possiamo liberare, fa parte di noi. Nel caso di Armstrong, e di chi ha fatto uso di doping, possiamo parlare di avididà, slealtà, incapacità di accettare i propri limiti, per Pistorius si è trattato di folle gelosia, un raptus probabilmente.
E lennesimo episodio di violenza, in questo caso estrema, su una donna, una vera carneficina di cui ormai sentiamo parlare ogni giorno, lo sport, e gli sportivi, non ne sono immuni (ricordiamo anche il caso di O.J. Simpson tra i più clamorosi).
In un famoso film (The Fan – Il Mito), il protagonista Robert De Niro spiegava al figlio che il baseball è più giusto della vita, anche a me è sempre piaciuto pensare che lo sport fosse meglio della vita, vorrei continuare a pensarlo. Oggi però è molto più difficile.
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