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Editoriale – Zamparini ha perso ‘la scommessa’ Sannino
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12 anni agoon
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RedazioneTanto tuonò che piovve. Sannino riceve il benservito e se ne va. Il tecnico campano sconta più che lovvia mancanza di risultati, linesistenza di una seppur minima idea di gioco. Nellultima conferenza stampa prima della sfida col Cagliari, aveva già mostrato qualche segno dinsofferenza e di cedimento: a chi per lennesima volta gli domandava della solidità del rapporto con la società rispondeva di essere sostanzialmente stufo di parlare sempre dello stesso argomento, di sentirsi tranquillo e di pensare solo a lavorare. Ammettendo però di non riuscire a gestire le tensioni che una piazza pretenziosa come Palermo inevitabilmente comporta.
Lascia un personaggio che ha ben impressionato per doti umane e per correttezza. ‘Aziendalista’ per sua esplicita ammissione. Non eccessivamente pretenzioso in materia di acquisti, limitandosi a perorare fortemente gli ingaggi di Brienza (subito out: e questo sì è per lui un grosso rammarico) e Giorgi. Scelto dalla società per trasformare in squadra i sopravvissuti del campionato peggiore dell era Zamparini (senza Migliaccio, Silvestre e Balzaretti) integrati da un manipolo di giovani di belle speranze e problematiche certezze, più qualche vecchietto come Rios e von Berghen. Contando molto sul carisma di Miccoli, pure lui peraltro non allo zenit dellentusiasmo. Impresa fallita.
Stavolta Zamparini sembrava più disponibile ed accomodante che in passato. Un po per scelta e molto per necessità. Contingenze economiche societarie e personali, limpegno parapolitico col ‘Movimento per la gente’ e così via. Sperava in Sannino, sera esposto anche in prima persona, sopportando une esborso suppletivo per ‘convincere’ il Siena a cedergli il tecnico sotto contratto. Vedeva in lui, probabilmente, anche uninterfaccia ragionevolmente malleabile e disposta ad assecondarlo, se non altro per mancanza di palmares. Cosa che, in parte, è pure avvenuta. Aveva persino, immagino violentando se stesso, invitato lambiente ad aver pazienza, consapevole che si sarebbe trattato di unannata difficile e sofferta e aveva proclamato, secondo un copione trito e ritrito, che il tecnico non si toccava neanche se avesse perso le due prossime partite. Infatti, lha esonerato.
Ho paura di retrocedere, ha anticipato, prima di prendersi una pausa di riflessione con tanto di battuta preferisco ubriacarmi che rispondere alla domanda sullallontanamento e comunicato ufficiale di accusa degli errori arbitrali contro il Palermo! scaturita nel cambio di panca. Ed ora tocca a Gasperini. E le perplessità esistono. Già in passato più volte il tecnico era stato accostato al Palermo. Al presidente piace e parecchio a livello tecnico, molto meno a livello relazionale, poco propenso comè lex Genoa ed Inter ad accettare quelle intromissioni che invece per lui (Zamparini) sono il pane quotidiano. Il matrimonio rischia di trasformarsi in un morganatico. E di sprizzare scintille. Ma tantè. Avanti il prossimo
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