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Editoriale – Zeman, c’è ancora tanto da lavorare
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12 anni agoon
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RedazioneSi fa presto a dare la colpa a Zdenek Zeman. Per carità, quando si perde sono tutti colpevoli. Però accanirsi con lallenatore della Roma questa volta potrebbe finire per oscurare anche evidenti responsabilità altrui.
Premessa: passare dal gioco compassato e incentrato sul possesso palla di Luis Enrique a quello del boemo non può non comportare una fase di assestamento, anche minima. La Roma doctor Jekill e mister Hyde vista con il Bologna ha prima dato limpressione di aver metabolizzato bene gli schemi molto offensivi dellex tecnico del Pescara, poi si è persa, forse anche per una condizione fisica non ancora eccelsa.
Il centrocampo baby (età media di poco superiore ai 20 anni) è sì un azzardo, ma senza De Rossi e Bradley di alternative non ce nerano tante. Certo, sono da rivedere soprattutto Tachtsidis e Pjanic. Troppo lento il primo, troppo svagato il secondo. Ma a livello di movimenti i mal di capo a Zeman vengono più per il Coco Lamela, che tiene troppo palla e si inserisce poco.
Anche sullo strombazzatissimo tallone dAchille del boemo la difesa per una volta ci viene da gettare la croce più sugli errori dei singoli che sugli schemi. Fino alla prima marcatura di Gilardino i due centrali Burdisso e Castan non ci erano dispiaciuti, mentre la prestazione di Piris non ci aveva suscitato particolari entusiasmi come già accaduto nelle precedenti occasioni. Nellultimo quarto dora hanno combinato più danni della grandine. Chissà poi se la papera di Stekelenburg sul goal del definitivo 3-2 muterà di nuovo la situazione dellolandese, per il momento titolare fisso, ma adesso con il fiato di Goicoechea sul collo. Va detto che da quando è giunto a Roma, lex estremo difensore dellAjax non ha dimostrato di essere tra i migliori al mondo nel suo ruolo.
Tornando a una visione dinsieme, rimane il fatto che contro una squadra piuttosto mediocre come il Bologna non ce ne vogliano i felsinei la partita andava e poteva essere chiusa già allintervallo.
Insomma, serve che alcuni singoli crescano un po, lintera squadra mostri più determinazione e carattere ed evitare enormi cali di concentrazione. Zeman ha il compito, non da poco, di lavorare su tutti questi elementi, che pure non sono secondari. Se da qui a un paio di mesi i problemi saranno sempre gli stessi e gli sprazzi di bel gioco dureranno lo spazio di qualche minuto, potremo il boemo si meriterà un processo.
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