Juninho ancora non la manda giù: “Pirlo è un demonio”

Visita gradita quest’oggi per Andrea Pirlo nel ritiro dell’Italia, dopo che il regista azzurro ha avuto la notizia del suo rinnovo contrattuale con la Juventus.

Ad incontrarlo è stato infatti Juninho Pernambucano, ex stella del Vasco da Gama e dell’Olympique Lione, da cui Pirlo ha appreso la tecnica per battere i calci di punizione con ‘la Maledetta’ che lo ha reso celebre.

Pirlo e Juninho si sono scambiati le maglie e hanno conversato cordialmente. Andrea gli ha consegnato una maglia azzurra recante la scritta “con grande affetto e ammirazione”, mentre Juninho ha risposto portando con sé le divise della Seleçao e del Vasco, col numero 21 sulla schiena.

Per il regista azzurro sicuramente una bella sorpresa a pochi giorni dal debutto Mondiale contro l’Inghilterra. “Andrea è il giocatore più completo nel nostro ruolo, – ha dichiarato Juninho – il suo stile di gioco ha segnato un’intera generazione. È un onore conoscerlo, ha avuto una carriera eccezionale, migliore della mia. Chi è il migliore tra noi sulle punizioni? Ce le dividiamo: io lo supero dalla lunga distanza, ma lui è più bravo di me quando il pallone è vicino all’area. Per calciarle bene, comunque, non basta allenarsi, serve una concentrazione particolare”.

“Pirlo è un demonio, – ha aggiunto l’ex Lione – non ha solo copiato il mio tiro, ma lo ha migliorato tantissimo. Se fossi ancora in attività cercherei di farmi spiegare le sue modifiche per impararle”.

“L’ho studiato, ho raccolto dvd e vecchie fotografie delle sue partite e alla fine ho capito, – aveva scritto Pirlo di Juninho nella sua autobiografia – Calciava in maniera particolare, ma non capivo il metodo. Andavo in campo e provavo a imitarlo, ma all’inizio senza risultati. Le prime volte il pallone finiva due metri sopra la traversa, al di là delle recinzioni di Milanello. Stavo nettamente sui maroni al magazziniere del Milan che doveva recuperare i palloni”.