Juve, Morata come James Hunt: recupera lo svantaggio e sorpassa Niki Lauda Llorente

Sembra una di quelle scene da film di spionaggio in cui la macchina del protagonista viene inseguita da quella del cattivo di turno che appena può gli si affianca e lo sperona nel tentativo di spingerlo fuori strada e farlo cadere giù nella scarpata. La macchina del protagonista è quella guidata da Fernando Llorente, che aveva accumulato un notevole vantaggio su quella del cattivo di turno, pilotata da Alvaro Morata, abile e determinato nel premere sull’acceleratore per recuperare il terreno perduto.

È così che a un certo punto, la macchina di Alvaro affianca quella di Fernando e comincia a speronarla fino a farla sbandare. Llorente perde il controllo e finisce fuori strada. Se fosse un film di spionaggio la scena sarebbe quella sopra descritta, ma, trattandosi di calcio, è tutto molto più semplice e molto meno spettacolare.

Non servono effetti speciali, niente stuntmen, soltanto due attaccanti che si giocano il posto in squadra e un allenatore che deve decidere a chi darlo quel posto. Il posto, pressoché fisso, Allegri lo aveva dato a Llorente, difendendone le imbarazzanti prestazioni anche contro l’evidenza di un’idiosincrasia per il gol divenuta ormai cronica.

Anche la difesa più strenua e più appassionata però deve arrendersi di fronte all’indifendibile e lasciar spazio al merito. Perché Morata il posto non lo ha rubato, lo ha meritato. Ha guidato meglio di Llorente, ha annullato l’iniziale vantaggio del rivale e alla prima occasione ha effettuato il sorpasso, come Hunt su Lauda a Brands Hatch il 18 luglio 1976.