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La Voce del Tifoso – “In fondo non abbiamo subito gol”. Allegri questo è troppo!
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12 anni agoon
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Redazione“Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari”. Non potevo che iniziare così questo mio primo editoriale per Calcissimo.com. Chi ha visto la partita di ieri sera non può che arrendersi allevidenza che sta schiacciando uno ad uno ogni singolo highlander che ancora era determinato a difendere Mister Allegri e società di via Turati.
Il Milan di cui parlava Kilpin, non esiste più! Si dice che i giocatori dellAtalanta siano venuti a Milano confidando nella vittoria perché il Milan non fa più paura, se non a se stesso. Le frasi del tipo “Il Milan esisterà sempre a prescindere dai giocatori” si sta consumando e diventando anacronistica ogni giorno che passa. Il nostro Milan non è questo! E questo lo possono tranquillamente denunciare i viziati tifosi dellera Berlusconi quanto i nostalgici rossoneri da bar che davanti ad un bianchetto dicono sconsolati : “Su no mi, quel Berlusca lha disfà el Milan”.
Non esiste passato, neanche il più buio della storia rossonera, che si ricordi per una perdita di fiducia e attaccamento alla squadra come quello che stiamo vivendo oggi. La serie B, fatta con onore, ha riempito gli stadi partita dopo partita. Il Milan e i suoi tifosi sono sempre stati uno affianco allaltro e niente e nessuno era mai arrivato a metter in dubbio questa passione. Chiarisco subito che non si parla di perdita damore per i colori, poiché ogni milanista vive 24 ore su 24 con qualcosa di rossonero addosso. Che sia il ciuccio della figlia o il gagliardetto sbiadito attaccato al lunotto posteriore, il milanista vive col Milan ogni singolo minuto della sua vita.
Questa società, celebrata e ringraziata come giusto che fosse per le vittorie conseguite, è però la stessa che in questo momento sta materializzando la paura più profonda che un tifoso del Milan possa provare. Avere una squadra senza orgoglio e senza grinta. Una squadra spogliata della maschera che terrorizzava chiunque entrasse in campo a San Siro. Una società che una volta si reputava una famiglia e della quale si andava fieri poiché i problemi degli altri ci erano così lontani..
Specchio della vita di adesso, il Milan è diventato giardino dove coltivare tanti Signorsì pronti ad assecondare le follie di un Presidente capace solo di rinfacciare quello fatto durante la sua presidenza. La gente che ha ama e ha amato il Milan si trova, forse per pura coincidenza, ai margini della società. Forse perché da veri leader non abituati ad abbassare la testa ad ogni costo. Forse perché le cose dette da loro danno fastidio come unesclamazione blasfema. Forse semplicemente perché non si sono voluti rendere complici di questo scempio che si sta perpetrando. Ancelotti, Boban, Gullit, Cesare Maldini e tanti altri, hanno accusato questa presidenza gridando al cielo il loro disappunto. Non per piacere di critica ma per amore verso i colori rossoneri.
Urla lasciate al vento nascondendosi dietro un ping pong di colpe e relative idee di pensiero. Quella contro la società e quella contro lallenatore. Ci si riscalda in discussioni sterili che non portano a nulla poiché è ovvio che entrambe le figure debbano funzionare allunisono. La mancanza di programmazione e il mercato fatto con i saldi di fine agosto ha regalato ad Allegri una squadra definita da molti imbarazzante. Ma è anche vero che con tutto che non militino più nel Milan i vari Nesta, Gattuso, Seedorf e compagnia bella, il mister Allegri non può permettersi di essere sottomesso in casa da una neopromossa e unaltra compagine che punta alla salvezza.
Non cè rosa scarsa che tenga e non è giustificabile come non sono giustificabili le dichiarazioni di Allegri da ‘copia e incolla’ che annoiano chi le ascolta più delle televendite dei materassi di Mastrota. Il Milan non è questo e il fondo lo abbiamo toccato davvero con le dichiarazioni post partita di ieri. In fondo non abbiamo subito gol”. Non so voi, ma io non ci sto a vedere la mia più grande passione perdere la dignità che lha sempre contraddistinta. Non ci sto a vedere distruggere un sogno che mi accompagna da quando sono nato e che mi ha portato a sfidare intemperie negli stadi più lontani dEuropa.
Dal 2010 sono sceso in campo con i Non Evoluti per gridare a tutti questo pensiero e ancor oggi qualcuno pensa che sia un pazzo. Ma queste persone sono sempre meno, come meno solo le persone che vanno adesso a San Siro. La scala del calcio sta mancando in quello che è sempre stato lingrediente principale, i tifosi. E non è colpa della crisi, del traffico, degli stadi obsoleti o dellessere viziati dalle vittorie. E la conseguenza di chi ha capito che anche i sogni possono comprati dai potenti e poi distrutti a loro piacimento. Perché dopo anni e anni di ‘interesse’ e amore verso il Milan, il nostro Presidente ha cambiato rotta.
In passato arrivava in elicottero con un carico di campioni e sfoderava il suo sorriso gonfiando il petto dallorgoglio. Adesso non viene a San Siro neanche in bicicletta e assiste inerme, chissà da dove, a questa agonia tecnico-tattica del Milan. Dicevamo che i potenti possono comprare tutto, sogni compresi. E lui ne è lesempio. Dai libri in tribunale allolimpo del calcio in pochi anni. 26 anni di amore che lo hanno legato ai suoi tifosi come un padre con i suoi figli. Poi accade che torni a casa e scopri che tuo padre non ama più la sua famiglia e che ha deciso di mandare tutto a ‘p e’ . Ma daltronde di questo argomento è risaputo maestro.
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