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Le pagelle del ciclismo mondiale nel 2014
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10 anni agoon
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RedazioneA pochi giorni dall’inizio della nuova stagione, vi proponiamo i nostri voti sull’annata appena conclusa.
Vincenzo Nibali: 10 e lode. Il trionfo al Tour de France vale una intera carriera e realizzarlo con 4 successi di tappa, un dominio incontrastato sin dall’inizio e un vantaggio enorme sugli avversari è stato ancor più maestoso. Inoltre, ha vinto il titolo italiano e importa poco la scarsa forma di fine stagione.
Michal Kwiatkowski: 10. La medaglia d’oro in linea ai Mondiali di Ponferrada ha mostrato il coraggio del giovane polacco, partito all’attacco negli ultimi km e riuscendo così a beffare i grandi favoriti, che si sono mossi troppo tardi. Inoltre, la fantastica stagione ha annoverato pure la prestigiosa vittoria alle Strade Bianche, l’alto rendimento al Trittico delle Ardenne con i 3i posti a Freccia e Liegi e il 5o all’Amstel, il bronzo iridato nella crono a squadre e un Tour de France con alcuni buoni spunti, seppur al di sotto delle attese in salita.
Marcel Kittel: 10. Quasi invincibile in volata, il giovane colosso tedesco ha scarsa tenuta anche sulle più semplici asperità e, dunque, non può ancora competere su certi terreni. Comunque, sia al Giro sia al Tour ha dimostrato una superiorità schiacciante su chiunque altro allo sprint puro.
Nairo Quintana: 9,5. Lo scalatore colombiano domina il Giro d’Italia grazie all’epica impresa di Val Martello, seguita da una sensazionale cronoscalata sulla Cima Grappa. Poi, si ripresenta alla Vuelta con ambizioni di primato, ma deve alzare bianca dopo due rovinose cadute.
Fabio Aru: 9. Il 2014 rappresenta l’anno dell’esplosione definitiva del Tamburino sardo. Per lo scalatore dell’Astana, straordinario sulle ascese medie, 3o posto al Giro con l’affermazione a Montecampione e 5a piazza alla Vuelta con la doppietta al Santuario de San Miguel de Aralar e a Monte Castrove. Azzurro ai Mondiali spagnoli, non riesce a seguire i più forti nel finale.
Alberto Contador: 8,5. Il Pistolero avrebbe voluto rivestire la maglia gialla sui Campi Elisi per la prima volta dopo la squalifica, ma è stato travolto dallo Squalo Nibali sul pavè della Ypres-Arenberg. A quel punto, usurato dalla tensione, ha rischiato un po’ troppo in discesa in un momento sbagliato e il volo a terra con conseguente frattura lo ha costretto al ritiro. Rientrato alla Vuelta, porta a casa vittoria e due tappe, oltre ai successi di inizio anno a Tirreno-Adriatico e Vuelta dei Paesi Baschi.
Bradley Wiggins: 8. L’ex pistard, poi divenuto improvvisamente robot nelle grandi corse a tappe, ha deciso di dedicarsi ad altre imprese. Il capolavoro avviene nella crono iridata, dove batte nettamente Martin, mentre in precedenza aveva ottenuto un buon 9o posto alla Roubaix.
Chris Froome: 7. Dopo un inizio devastante, il marziano della Sky accusa qualche problema al Delfinato, per poi crollare al Tour dopo alcune cadute. Rientrato alla Vuelta, chiude 2o alle spalle di Contador, dando buoni segnali in salita.
Lampre-Merida: 4. Il team italiano mette in luce un Diego Ulissi strepitoso al Giro, ma il giovane toscano viene presto sospeso per una positività al salbutamolo. Dopodiché, arrivano acuti solo da Rui Costa al Tour de Suisse e da Anacona e Niemiec con una frazione a testa alla Vuelta. Disastrosi al Tour, il vecchio Horner è una comparsa così come Cunego e qualche buon risultato in gare minori non può soddisfare la squadra blu-fucsia.
Astana Pro Team: 0. La formazione kazaka domina il Tour con Nibali e si rende protagonista sulle salite di Giro e Vuelta con Aru. Inoltre, Fuglsang e Westra sono decisivi nell’inferno della Ypres-Arenberg nel guidare il proprio capitano siciliano nelle prime posizioni. Purtroppo, il team viene travolto da 2 casi doping, senza contare i 3 della squadra Continental. Riammessi (per ora) al World Tour 2015, è stato confermato come grande capo Vinokurov, squalificato a sua volta da corridore e cliente del “Dottor” Michele Ferrari.
Riccardo Tempo da: http://worldsports1987.com/