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PAGELLE Genoa-Inter 1-0: il lampo di Antonelli brucia Mazzarri
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11 anni agoon
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RedazioneIl Genoa batte l’Inter dopo vent’anni, l’ultima gioia la diede John van ‘t Schipp nell 1994-1995 quando in panchina sedeva il professor Franco Scoglio. Nerazzurri in piena crisi, nelle ultime cinque gare hanno vinto solo una volta (il derby).
Genoa, 3-4-3
Perin: in dubbio fino a poche ore dal calcio d’inizio, salva due volte il Grifone, prima su Jonathan e poi su Guarin. Imprescindibile come sempre. Voto 7,5
Antonini: è la scoperta più preziosa di Gasperini, un regalo gratuito dal Milan diventa il miglior centrale del vecchio Grifo. Piccola tirata d’orecchi quando marca a zona Palacio. Voto 6
De Maio: deve sostituire Portanova come leader della retroguardia, ora che Manfredini è partito per Sassuolo avrà più spazio. Le palle alte sono tutte sue, cresce in sicurezza e autoritarietà. Voto 6,5
Marchese: ormai reinventato da Gasperini nel ruolo di centrale di difesa, va in confusione quando l’Inter spinge dalle sue parti. Decisamente meglio nel gioco d’anticipo. Voto 6
Vrsaljko: male nei cross, il campo non lo agevola. Si riscatta quando dà una mano a Antonini in fase di ripiego. Voto 5,5
Sturaro: il giovane centrocampista di Sanremo debuttò con la maglia rossoblù all’andata a San Siro. Gasp lo ripropone dal primo minuto sul centro-sinistra in alternanza con Antonelli: potrebbe addirittura segnare se non alzasse una pozzanghera d’acqua anziché il pallone. Talento interessante. Voto 6 (dal 27’ del 2t De Ceglie: è arrivato venerdì dalla Juventus, neanche il tempo di ambientarsi che il vecchio maestro lo rischia subito. Bravo. Voto 6)
Cofie: disastroso nel primo tempo quando regala un contropiede a Palacio, rischia d’andare in tilt se non fosse per l’intervallo. Più sicuro nella ripresa. Voto 5
Antonelli: prima ancora del fischio iniziale viene abbassato sulla linea dei tre di difesa per dare più copertura. Quando entra De Ceglie va a fare il mezz’interno per coprire le incursioni di Guarin. Stacca di testa indisturbato e realizza il gol fondamentale. Voto 7,5
Fetfatzidis: il greco ha la capacità di spezzare gli equilibri a gara in corso, il campo intriso d’acqua non favorisce la sua velocità. D’un tratto si sveglia e inizia a seminare il panico fra la difesa nerazzurra: deve essere più generoso. Voto 6 (dal 31’ del 2t Konatè: entra per dare dinamismo al reparto d’attacco. sv)
Gilardino: primo tempo lasciato al suo destino da una squadra col baricentro a ridosso della propria area di rigore. Si innesca più facilmente nella ripresa ma non è la sua giornata: prima un pozza d’acqua e poi Juan Jesus gli negano il gol. Voto 5,5 (dal 40’ del 2t Calaiò: pochi minuti, deve tirare su la squadra. sv)
Bertolacci: Ballardini lo impiegava come incursore a ridosso delle punte, Gasperini lo vede come un buon recupera-palloni. Il romano ha scalato le gerarchie del Genoa e ora meritatamente gioca titolare. Assist-man. Voto 6,5
All. Gasperini: parlare di modulo con lui non è facile, inizia col 3-4-3 ma in fase di non possesso la difesa passa a cinque oppure a quattro quando un esterno si propone in avanti. Squadra duttile che lo ascolta. Voto 6,5
Inter, 3-4-2-1
Handanovic: una grande parata nel primo tempo quando chiude il palo a Marchese, poi nella ripresa salva sul tiro a giro di Fetfatzidis. Non può nulla sul gol. Voto 7
Campagnaro: bloccato dalle marcature in occasione del gol del Genoa. Voto 5,5
Rolando: comanda bene la linea difensiva mandando spesso in fuorigioco Gilardino. Voto 6
Juan Jesus: incerto quando Fetfatzidis lo punta, ai punti è il peggiore dei tre. Per fare il salto di qualità deve capire quando temporeggiare o aggredire la palla. Voto 5 (dal 40’ del 2t Botta: disperato tentativo di Mazzarri di recuperare il risultato, ha sulla testa il gol del pari ma Perin glielo nega. Voto 6)
Jonathan: da una sua involata palla al piede nasce la più grande palla gol per i nerazzurri nel primo tempo, poteva fare meglio perché davanti a lui c’era solo Perin. Voto 5,5
Kuzmanovic: per scelta tecnica, ma forse per scelta di mercato, gioca al posto di Guarin. Ordinato nel gestire le avanzate dell’Inter, forse troppo. Banale. Voto 6 (dal 18’ del 2t Guarin: con la sua entrata in campo l’Inter si affida al classico 3-5-2, il colombiano e Kovacic hanno compiti d’inserimento ma non lasciano traccia. Voto 5,5)
Cambiasso: è l’anima interista. Corre, sgomita e picchia come un ragazzino appena arrivato. Presente in ogni zona del campo. Voto 6,5
Nagatomo: come Fetfatzidis, il campo pesante non gli consente di esprimere al meglio lo sprint. Assente giustificato. Voto 5,5
Alvarez: prende un duro colpo (involontario) da Cofie, lascia il campo dopo una manciata di minuti. sv (dal 21’ del 1t Kovacic: un fantasma con la casacca nerazzurra. Voto 5)
Palacio: si divora due palle gol piuttosto clamorose, una sotto la gradinata che lo ha visto diventare grande. Anzi grandissimo. L’effetto sentimentale del Ferraris lo blocca. Voto 5
Milito: torna a giocare dal primo minuto dopo il calvario scalato a piedi scalzi, manca del ritmo partita però il fiuto per la porta è sempre lo stesso. Generoso. Voto 5,5
All. Mazzarri: per la prima volta in stagione può schierare un modulo con due punte, Inter sfilacciata nel primo tempo, più aggressiva nella ripresa ma non incisiva. C’è l’impressione che sia in confusione. Voto 5,5
Arbitro sig. Rizzoli (sez. Bologna): dopo le proteste del club nerazzurro per i rigori non concessi, viene designato il giudice di gara che rappresenterà l’Italia al Mondiale in Brasile. Lascia correre nelle situazioni veniali. Voto 6,5