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BUNDESLIGA – Il meglio e il peggio del week end calcistico tedesco
Published
11 anni agoon
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RedazioneIl meglio e il peggio del week end calcistico tedesco
1- Senza parole. Ogni settimana siamo costretti ad aggiornare una particolare statistica del Bayern Monaco per il semplice motivo che si tratta di un record in progresso. Con la roboante vittoria sul Borussia Dortmund, la squadra di Pep Guardiola ha alzato l’asticella a 38 gare consecutive senza sconfitta; in più lo 0-3 del Westfalenstadion, ha fatto conseguire la 50a gara di fila con un gol segnato. In buona sostanza, il Bayern non perde e segna sempre.
2- Nel segno della continuità. E come non possiamo parlare di “cuore ingrato” Mario Götze? Il centrocampista offensivo, passato in estate dal Borussia Dortmund al Bayern Monaco per 37 milioni di euro, ha impiegato poco tempo a segnare alla squadra che lo ha scoperto e lanciato nell’elite del calcio: dieci minuti e sei tocchi di palla. Thomas Müller, l’assist-man di questa circostanza, ha siglato il sesto gol stagionale, tutti quanti nelle ultime sei gare. In forma.
3- L’assicurazione per cause di forza maggiore. Chi è la squadra più sfortunata della Bundesliga? senza dubbio il Norimberga, fanalino di coda con 13 punti da condividere col Braunschweig. Il motivo di tanta iella è insito nel fatto che i bavaresi hanno colpito ben undici volte un legno della porta in questa stagione, il che non porta di certo marcature e punti. Tuttavia, Der Club è soltanto la quarta squadra di sempre a non aver ancora centrato una vittoria nelle prime tredici giornate di campionato. L’ultimo precedente risale al 1995, il Duisburg non vinceva mai una partita poi, come d’incanto, in primavera arrivò una splendida fioritura che fece balzare la squadra delle zebre al nono posto in classifica. E a Norimberga si stanno sfregando le mani…
4- Siete solo spreconi! Per la seconda volta in stagione, lo Schalke 04 di Kevin Prince Boateng getta al vento un doppio vantaggio accumulato in trasferta: era successo a Sinsheim contro l’Hoffenheim nella settima giornata e ricapita alla CommerzbankArena di Francoforte (3-3 il rocambolesco finale). Piccola nota amara anche per l’Eintracht visto che per la prima volta nella loro militanza in Bundesliga non sono ancora riusciti a centrare una vittoria in sei gare disputate. Sterzata necessaria.
5- Una marcia che fa ben sperare. Il gol per Stefan Kiessling è tutto. Forse proprio questo è il segreto che lo tiene sempre in testa alla classifica marcatori da tre anni a questa parte. Sembra strano ma nella tredicesima giornata è riuscito a segnare il suo primo gol all’Olympiastadion di Berlino dopo sette tentativi. Un traguardo onorevole vista l’importanza capitale dello stadio in questione. Il gol del biondo centravanti – che Löw snobba – sempre ha consentito al Leverkusen di centrare i tre punti balzando così al secondo posto in classifica con 31 punti: per rilevare una media simile dobbiamo risalire alla stagione 2001-2002, quando Die Werkself passò alla storia come Bayer Never-kusen, cioè i mai vincitori. Che sia la volta buona?
6- Mal di trasferta. I tifosi dell’Hannover stanno pensando di disertare le trasferte della propria squadra. È solo una battuta ma a giudicare dai numeri dei rossi di Sassonia, a molti sarà venuto questo legittimo dubbio. La squadra di Mirko Slomka non ha ancora ottenuto punti in trasferta con un percorso netto disastroso costellato da sette sconfitte in altrettante gare, manco a dirlo il peggiore rendimento esterno della Bundesliga.
7- Le lepri della Bundesliga. In questo calcio moderno fatto di tagli, verticalizzazioni, incroci e raddoppi il fisico dei giocatori deve essere sempre tonico e rispondere agli stimoli giusti. La ricerca della profondità è un concetto caro a Klopp mentre Guardiola predilige costruire una fitta rete di passaggi per liberare l’uomo a pochi metri dalla porta: non sorprende se ne nell’ultima giornata di Bundesliga a guidare la classifica degli sprinter siano Erik Durm e Marco Reus del Dortmund, spezzati da Kevin Volland dell’Hoffenheim. Differenti (e vincenti) modi per interpretare il fussball.
8- Gol della settimana. Come di consueto attribuiamo la palma del “Gol della settimana”, che in tedesco fa “Tor der Woche”. Rullo di tamburi… è lustratevi gli occhi con la prodezza di Milan Badelj dell’Amburgo. Da una punizione battuta con molto lift da Ilicevic, Zieler dell’Hannover esce e allontana coi pugni poi il centrocampista croato non ci pensa due volte a calciare al volo strabiliare tutta la NordBankArena.
9- Il profeta Elia. In molti se lo ricordano con la maglia (da riscaldamento) della Juventus. Già, perché Conte ha creduto davvero poco in lui. Stiamo parlando di Eljero Elia, centrocampista esterno attualmente al Werder Brema: di lui non si ricorda la propensione al sacrificio, però vederselo in cima alla lista dei tackle vinti (addirittura 35 contro il Mainz, di più che in tutta la sua carriera) lascia un sapore strano. Che stia cambiando, il profeta poco profetico?
10- Applausi per Pep! E per chiudere questo nostro prodotto, come nei migliori film, la scena finale è uguale alla scena iniziale; dunque spazio al Bayern. Si sa che Guardiola è il miglior allenatore del mondo, lo dicono i numeri, lo dicono le vittorie e – soprattutto – parla chiaro il suo calcio. Con la vittoria sul Dortmund ha messo in riga la sua 93a vittima diversa da mister: un piccolo successo in un mare di congratulazioni e ammiccamenti per la sua creatura. Sia Baviera, sia Catalogna l’ex centrocampista riesce a farsi capire. Anche a costo di studiare quattro ore di tedesco al giorno.
Alessandro Legnazzi