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De Rossi: “A Roma su di me calunnie vergognose. Garcia è bravo, mi ricorda Luis Enrique”
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11 anni agoon
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RedazioneRio de Janeiro, Brasile. Da qui, allindomani della bella vittoria della Nazionale italiana contro il Messico, è tornato a parlare Daniele De Rossi, il centrocampista giallorosso, ormai veterano in azzurro, autore finalmente ieri di una buona prestazione (cosa che, da tempo, non accadeva con la maglia della Roma).
E tornato a parlare, sì, esprimendosi su più temi riguardanti la Nazionale come la Roma stessa, senza risparmiarsi anche qualche uscita polemica. Il solito Daniele De Rossi, insomma, mai banale, schietto e sempre sincero: «Quando vengo in nazionale sono considerato un giocatore importante, a Roma devo stare attento a come mi muovo e a quel che dico. Su di me ci sono state calunnie vergognose: chi calunnia per me è peggio di chi fa la spia. A Roma si vive di calunnie, ma sai da dove vengono e impari a conviverci ». Continua poi, sempre con rammarico: «Più che la mancanza di giocare in Europa, altre cose mi danno fastidio della situazione romana. Bisogna sempre negare accuse folli o le dicerie più becere, e questa è una cosa grave. Non dico che ciò influisca sul rendimento, se gioco male è per colpa mia, così come se gioco bene è merito mio, ma bisogna essere lucidi nel giudicare come gioco. È capitato che io abbia fatto bene, e che non se ne siano accorti. Il Maracanà? Lo ammetto, ero emozionato, così come lo erano i miei compagni, ma nonostante questo abbiamo fatto bene. L’Italia ha risposto presente».
Da giocatore giallorosso, poi, De Rossi ha proseguito rispondendo alle domande sul nuovo allenatore romanista, Rudi Garcia, che per lapproccio iniziale gli ricorda Luis Enrique: «Garcia? Credo abbiano preso un allenatore bravo. Come impatto mi sembra simile a Luis Enrique e quindi con lui la Roma parte bene,perchè per me lui era il numero uno. Ho seguito con attenzione la telenovela dell’allenatore e credo che ne abbiamo preso uno bravo, Garcia ha vinto poco però ha fatto molto bene con un piccolo club. E una buona scelta, e non importa che non sia stato la prima scelta».
Quanto alle critiche e alla differenza di prestazioni tra Italia e Roma conclude così: «Respingo le dicerie, ma con onestà dico che più di una volta in nazionale sono il migliore in campo, alla Roma faccio una partita buona e una meno buona. Affronto le partite alla stessa maniera, sia alla Roma che in nazionale. Poi però sono un ragazzo onesto e devo fare una valutazione: alcune volte con la nazionale sono il migliore in campo, anzi più che alcune volte. A Roma, invece, faccio una partita buona e una meno buona. Un fondo di verità deve esserci per forza, ed è giusto rendersene conto. Non so se sia una cosa ambientale, o di testa, o una cosa personale. Eppure qui giochi al Maracanà, ti guarda tutto il mondo e quindi la pressione dovrebbe essere maggiore. Invece giocare nella Roma è diverso, è una pressione meno mondiale ma più passionale, che a volte rischia di confondermi».