Heynckes si ritira da vincitore, chiude con il Triplete al Bayern

Era impensabile che il Bayern Monaco, già a gennaio, quando ancora era in corsa per tutto, potesse aver deciso di dare il benservito a Jupp Heynckes per un capriccio, indipendentemente da come sarebbe proseguita la stagione. Certo, la tentazione Josep Guardiola era difficile da respingere, ma dietro alla decisione di puntare sullo spagnolo, lasciando a piedi l’esperto tedesco, non poteva esserci solamente la voglia di cambiare. Perchè migliorare una squadra del genere, diretta in maniera impeccabile dalla bacchetta di Jupp, è pressochè impossibile.

La decisione di divorziare è avvenuta in accordo tra le parti, e allora il Bayern ha unito l’utile (necessità di cambiare allenatore) al dilettevole (prendere il miglior tecnico libero sulla piazza). E Heynckes? A Monaco lo sapevano evidentemente da tempo, mentre noi potevamo solo immaginarlo: anche senza il Triplete, probabilmente avrebbe deciso di appendere la lavagnetta al chiodo, e la soddisfazione di farlo da vincitore eterno rende tutto estremamente più magico. Neanche un guru come Pep potrà fare meglio di lui, cosa chiedere di più?

Heynckes lascerà il calcio, sembra ormai scontato. A 68 anni ha raccolto tutto quello che ha saggiamente seminato in 34 di onorata carriera, raggiungendo il culmine proprio nell’anno dell’addio, o in quello che è diventato l’anno dell’addio. Perchè magari a settembre non aveva ancora programmato nulla, ma poi, per il bene suo e della squadra, ha preferito farsi da parte e permettere al club di contattare il migliore. Anzi, di passare da un migliore all’altro.