Pazza Inter
I 5 fatti di Champions – Dalla dormita del Bayern agli errori di Tagliavento
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11 anni agoon
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RedazioneQuali sono stati i fatti più importanti di questa giornata di Champions League? Qual è stato il fatto che più di tutti è balzato all’occhio del vostro occhio critico? No, per favore, basta parlare della neve o grandine di Istanbul: non se ne può più. Spazio alle cinque riflessioni dell’ultima giornata della fase a gironi di questa fantastica competizione!
L’apertura è dedicata al Bayer Leverkusen di Sami Hyypiä: secondo in Bundesliga dietro un Bayern Monaco d’un altro pianeta, su campo internazionale non aveva ancora dato prova di essere così velenoso. Fino a martedì sera quando ha strappato il pass per gli ottavi di finale nei Paesi Baschi contro la Real Sociedad. Evidentemente i cinque schiaffoni presi dallo United hanno sortito l’effetto sperato.
A proposito di Manchester, mai visto i Red Devils così in crisi (nemmeno nel primo periodo di sir Alex Ferguson). La squadra di Moyes passa come testa di serie del girone A battendo lo Shakhtar Donetsk grazie alla rete di Jones. Risultato bugiardissimo perché gli ucraini hanno sbagliato di tutto.
Se ti addormenti rischi figure pessime: vedi Bayern Monaco. In vantaggio di due gol, i bavaresi si sono fatti rimontare dal Manchester City di Pellegrini. La squadra di Guardiola incappa nella prima sconfitta in questa Champions League e dice addio al record del Milan di Arrigo Sacchi che riuscì a vincere tutte le prime sei gare del girone eliminatorio. Per Ribery è la prima battuta d’arresto in uno sfavillante 2013 proprio alla vigilia della consegna del Pallone d’Oro.
Meno male che le inglesi erano in crisi! Tutte e quattro agli ottavi accompagnate da tre spagnole e una sola italiana. Le riflessioni sono sempre le solite: il nostro calcio è arretrato, c’è un solo stadio di proprietà, i campioni fuggono anziché essere attratti, i bilanci in rosso fanno vergogna. Mancano i fatti e una riforma strutturale della Serie A, senza di quello vivremo sempre più spesso giornate nere come questa (da annoverare anche il pessimo arbitraggio di Tagliavento e assistenti a Gelsenkirchen). Olè!
L’Olympiakos e lo Zenit di Spalletti le hanno provate tutte per suicidarsi ma non sono riusciti nell’impresa: i greci hanno regalato ben tre rigori all’Anderlecht (eroe di giornata il portiere Proto che ne ha parati due prima di essere espulso, il nome pare quello di una pomata per il corpo ma fra i pali è se la cava) mentre i russi hanno perso 4-1 contro l’Austria Vienna, squadra che proprio ieri si è accorta di partecipare alla Champions League.
P.s. Ma a Istanbul non dovrebbe far quasi sempre caldo?
di Alessandro Legnazzi