Pazza Inter
Inter, Lautaro: “Bisogna alzare il livello, io per primo”
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2 mesi agoon
La collezione primavera-estate-autunno non gli dona. Il rapporto tra Lautaro Martinez e la Serie A sta diventando conflittuale, quasi strano, soprattutto perché ha vinto scudetto e Coppa America da capocannoniere. In campionato, però, ha racimolato un solo gol nelle ultime 13 partite. Dal 4 marzo 2023 a oggi ha punto soltanto il Frosinone, poi è sempre rimasto a secco. Contro il Milan ha realizzato l’assist per Dimarco, ha creato un paio di occasioni e giocato di sponda avviando contropiede, ma niente gol. “Quando uno si sente in ritardo come mi sento io…”, ha detto. Eccola qui la chiave.
Il problema è la condizione. Lautaro è rimasto fuori dall’undici visto in campo all’Etihad proprio per giocare il derby a mille all’ora, ma è rimasto imbrigliato nella morsa di Gabbia e Tomori. Un “Toro” diverso dal solito, più costruttore che punta. L’anno scorso ha segnato 24 gol e ha vinto il titolo di capocannoniere, ma i lungi viaggi e il poco riposo sembrano averlo fiaccato un po’, almeno in queste prime quattro partite. Fin qui, eccezion fatta per l’esclusione contro il Lecce a causa di un infortunio, le ha giocate tutte dall’inizio. A Monza è stato sostituito al 56’ dopo una prova ombrosa, mentre nel derby ha alzato un po’ il livello per dare una scossa. Non è servito: “Non siamo stati noi – ha raccontato nel post partita -, e quando l’Inter non fa l’Inter non vince”. E anche se Lauti non fa Lauti: 13 palle perse, 14 tocchi, una heat map che evidenzia la sua netta distanza dalla porta. L’unico dato positivo sono le occasioni create: ben 3. Tra cui un assist.
MEA CULPA— Nel post derby, Lautaro non si è nascosto. “Lavorare, lavorare, lavorare. Serve questo – ha detto il capitano nerazzurro -. Abbassare la testa e pedalare, alzare il livello: io per primo, da capitano. Sento le responsabilità addosso e oggi non abbiamo fatto quanto preparato, approcciando male la partita”. Sul suo momento no: “So che sono in ritardo rispetto all’anno scorso. Ma sarò il primo ad arrivare ad Appiano, zitto, per aiutare la squadra”.
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