Pazza Inter
Lo strillo di Borzillo – L’Inter che verrà!
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3 anni agoon
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RedazioneAvrebbe dovuto essere un mercato in tono minore. Avrebbe dovuto essere il solito mese durante il quale succede poco, perché scrivere nulla è svilente a tratti. Invece, proprio quando meno te lo aspetti, quando tutto sembra essere scritto voilà, a sorpresa il prestigiatore estrae dal cilindro un coniglio. Facciamo due. Facciamo anche più di due. Vlahovic corre veloce verso Madama bianconera, con buona pace della dirigenza viola e di Commisso il quale, comunque, dalla storiella ci guadagna un bel pacco di soldini reinvestiti intelligentemente su Ikone, Piatek e Cabral. Col resto, cessione di Chiesa compresa, l’acquisto della Fiorentina viene del tutto (o quasi) ripagato.
Ma, tralasciando le avventure di Juventus e Viola, torniamo a parlare dell’Inter. Perché sì, certo, sarà un problema mettere insieme i soldi per l’iscrizione al campionato, non si pagano gli stipendi (è la mia preferita), si procede a prestiti per coprire prestiti, tutto va malissimo tanto per cambiare in un futuro a tinte fosche, proprio come la scorsa estate si raccontava riguardo ai nerazzurri, vedrete che fatica qualificarsi per la Champions, tranquilli lo stiamo vedendo. Poi, improvvisamente e nel silenzio più assoluto, Beppe Marotta sforna la carta Gosens. Altra pantomima prima ancora delle visite mediche, il ragazzo è infortunato e chissà mai se tornerà quello di prima con tavole rotonde, chiacchiere al vento, senza manco vedere cartelle cliniche ma chissenefrega, tutti sanno tutto in un paese dove l’onniscenza regna sovrana.
Però, alla fine della fiera, Gosens sta guarendo a passi da gigante e potrebbe essere già pronto per il ritorno ad Anfield Road, ottavo di finale complicatissimo ma non impossibile col Liverpool, nulla è impossibile nel fantastico mondo pallonaro. In sostanza l’esterno sinistro tanto voluto e richiesto da Simone Inzaghi si è palesato: e mica uno qualunque. Goleador, prolifico quanto pochi altri non solo a livello europeo per reti segnate e assist distribuiti, titolare senza se e senza ma della nazionale tedesca, conoscenza assoluta e totale del campionato nostrano, Robin ha piedi e fisico per rinverdire i fasti della colonia tedesca sulla sponda nerazzurra del Naviglio. Aspettiamolo. Con calma, senza iniziare a mugugnare se le prime uscite saranno di riscaldamento, senza bollarlo come pacco, pacchetto, sola ricordando, qualora vi potesse sfiorare l’idea, le parabole degli Skriniar di turno o del Dumfries di ottobre/novembre, che poi fate brutte figure e non è bello.
Ma, esterno a parte, con questo innesto l’Inter avrà anche un’arma in più al momento della discussione per il rinnovo di Perisic che spero resti, vivamente pure, si cercava una punta “pesante”, da mettere là in mezzo all’area avversaria nei momenti critici. Un uomo buono per tutte le battaglie e le circostanze, con esperienza e senso del gol. La dirigenza nerazzurra è andata su Caicedo, uomo di Simone Inzaghi col quale ha vissuto le stagioni più esaltanti della sua carriera italica. Non gioca da molto, vero. Non è il nome che attizza le folle, vero. Non costa millemilamilioni, per fortuna. Ma sa fare il suo, conosce Simone e Simone conosce lui, legge le partite in un secondo, è già pronto appena scende in campo. Per me è sì.
Poi siamo tutti bravi a parlare o a scrivere: sarà il campo a darci i giudizi definitivi. Ma l’Inter, oggi, esce da gennaio decisamente rinforzata. In attesa della prossima estate.
Gabriele Borzillo