Pazza Inter
Lo strillo di Borzillo – Sogni di inizio estate
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2 anni agoon
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RedazioneE dai, e su, non facciamo quelli che a me interessa poco, a me ancora meno, a me non frega proprio niente. Il calciomercato è quella roba che segui anche senza volerlo, ti accompagna quotidianamente, ora dopo ora, minuto dopo minuto: da sempre, intendiamoci, non è un problema di questi ultimi anni. Da quando ero bambino ricordo con una mai celata ansia le operazioni in entrata o in uscita della mia squadra.
Non solo: allo stesso modo mi interessavo dei movimenti che riguardavano le avversarie storiche della mia squadra. Perché questo è, sperare che tizio non vada là o caio lì, altrimenti si rinforzano troppo. Il tifoso interista, nell’ultimo biennio, è stato costretto, suo malgrado, a sorbirsi una lunga serie di notizie che ne hanno minato pazienza e serenità. L’ossessivo bisogna vendere perlomeno un big risuona, tra i tifosi della Beneamata, quasi come la recita di un mantra: per di più non è soltanto la certezza – mah – di dover salutare uno dei gioielli di famiglia ad agitare i sogni d’inizio estate del tifoso interista, fosse solo quello. Il problema successivo è capire chi verrà sacrificato.
Oggi, mancano ancora tre settimane all’apertura ufficiale delle ostilità, siamo solo alle schermaglie, ho visto messi in vendita praticamente tutti i giocatori di un certo peso all’interno della rosa nerazzurra. Quelli che se ne andranno li conosciamo già: alcuni a termine contratto, alcuni per scelta personale – della serie voglio giocare ma qui non ho spazio, li comprendo benissimo da un punto di vista professionale – alcuni perché non rientrano più, anche mai più, nei piani futuri di Effecì Internazionale, senza aggiungere per fortuna perché non è bello né educato. Insomma, dicevamo, ho visto elencare praticamente tutta la rosa: in ordine non di apparizione ma di ruolo, Skriniar, De Vrij, Bastoni, Dumfries, Barella, Lautaro, Correa con velatissimi tentativi, bocciati dopo un nanosecondo, di inserire Brozovic nel calderone.
Chiunque, in sostanza. A parte Samir, rinnoverà a cifre più contenute, e Perisic, scelta di andarsene in Premier più che comprensibile, avendo più volte sostenuto di essere tentato da un’avventura diversa che non fosse Serie A o Bundesliga, entrambe frequentate con ottimi risultati. Uscite a parte, continuo comunque a pensare all’addio di un pezzo da novanta anche se spero nel miracolo marottiano, qualche invenzione con cui liberarsi dall’impasse economica costretta dalla solita lunga serie di accadimenti che non stiamo a ripetere pena essere colti da attacchi di plenam involucris avrebbero detto i latini, concentriamoci un minuto sulle entrate.
La più vicina porta pare si chiami Paulo Dybala, pupillo di Marotta, obbiettivo mai nascosto della dirigenza nerazzurra. Poi l’affaire Lukaku tiene banco ad Appiano Gentile ma non solo. L’uscita di scena del ragazzo di Anversa, parliamo di agosto duemilaventuno, vera e propria fuga con tanto di piedi picchiati a terra, telefonate continue ai dirigenti, varie ed eventuali, condito da centoventimilionieuropiùeuromeno, non è mai stata digerita granché bene dalla tifoseria. Adesso, opinione generale e non specifica, deve essere Romelu ad esporsi, non l’Inter a cercarlo.
Quindi percorso complicatissimo, il Chelsea non lascerà andar via il centravanti gratis facendo una figura barbina e, di fatto, ammettendo una imbarazzante operazione finanziaria salutata da trombette, ricchi premi e cotillons meno di trecentosessantacinque giorni fa. A queste due mosse l’Inter ne sta sommando altre, adatte a rinforzare rosa e panchina. Di tutto ciò parleremo nelle puntate future.
Alla prossima.
Gabriele Borzillo