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Marotta: “Barella è migliorato perché studia gli arbitri”
Nel corso di un evento organizzato a Milano, il presidente dell’Inter ha rivelato un curioso dettaglio riguardante Nicolò Barella.
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RedazioneDavide Giordana
Marotta: “Barella è migliorato perché studia gli arbitri”
Nel corso di un evento organizzato a Milano, il presidente dell’Inter ha rivelato un curioso dettaglio riguardante Nicolò Barella.
Il numero uno nerazzurro, Beppe Marotta, ha partecipato ad un evento milanese organizzato per la promozione del libro “Inter: il nuovo secolo” scritto da Beppe Servegnini.
Il dirigente nerazzurro ha trattato vari temi, tra cui quello inerente al nuovo stadio, al ruolo di Presidente ed elogiando la maturazione di Nicolò Barella.
Di seguito, le parole di Beppe Marotta.
BARELLA E GLI ARBITRI
“Come abbiamo lavorato sull’atteggiamento di calciatori fumantini come Barella? Quando c’è la designazione studiamo anche l’arbitro e che tipo di rapporto tenere con lui. Barella in passato peccava sull’atteggiamento verso i direttori di gara, oggi è migliorato molto perché non si studia solo l’avversario ma anche l’arbitro”.
IL NUOVO STADIO
“Quello relativo allo stadio è un argomento serio e delicato: le difficoltà nascono da una burocrazia, quella italiana, che ti portano a rallentare ogni tipo di iniziativa e far si che anche gli investitori scappino.
La stessa burocrazia dovrebbe vedere lo stadio collocarsi all’interno del ministero delle infrastrutture, è un investimento minimo di un miliardo, che produce effetti positivi a livello nazionale che eliminerebbe tante sterpe inutili.
Milan e Inter vogliono costruire insieme lo stadio e le ultime convergenze sono verso il sito di San Siro, ma con queste difficoltà burocratiche non sarà facile”.
IL RUOLO DI PRESIDENTE
“Essere presidente dell’Inter è come toccare il cielo con un dito veramente. Sognavo tante cose belle da piccolo, ho preferito la carriera da dirigente a quella da calciatore, infatti ho smesso prima, ma non pensavo di poter diventare presidente dell’Inter. Mi porto dentro da sempre la voglia di vincere, mi considero ambizioso perché abbiamo tanto ancora da vincere. Abbiamo qualche sfizio ancora da toglierci: Istanbul insegna”.
Marotta continua:
“Lo sport è competizione e cercare di arrivare più in alto del tuo avversario. Ritengo che una società come l’Inter, per storia, blasone e palmares non può dire che vuole vincere il campionato o la Champions, ma deve partecipare sempre per vincere.
Sento dire da altri ‘l’importante è arrivare nelle prime quattro’, ma non è così. L’importante è vincere. Poi, se non si vince benissimo, vuol dire che gli avversari sono stati più bravi.
L’asticella però deve essere sempre alta. Così come se tratto un giocatore forte, un tentativo devo sempre farlo, poi magari non lo prendo perché non ci sono le condizioni. Dipende da noi: se saremo all’altezza, riusciremo a essere protagonisti. Senza paura”.
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