Pazza Inter
Marotta: ‘Il calcio italiano deve crescere, servono investimenti’
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4 ore agoon
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Giuseppe Marotta è intervenuto durante l’evento “Costituzione e sport” tenutosi a Palazzo Lombardia. Un’occasione nella quale il presidente dell’Inter ha toccato diversi temi, tra cui quello della crescita del calcio italiano e dei problemi strutturali delle varie società calcistiche. Di seguito tutte le dichiarazioni rilasciate e riportate da TMW.
Responsabilità da presidente per Marotta
“Quando si parla di presidente dell’Inter si parla di una squadra che ha milioni di supporter nel mondo. Non tutti riconoscono la valenza sociale che l’Inter rappresenta, noi abbiamo una filiera di squadra di donne e uomini, tutto questo per avere 700 tesserati. Abbiamo una responsabilità sociale nei loro confronti”.
Lo sport come palestra di vita
“I genitori spesso impongono nei ragazzi delle aspettative pesanti, noi ci troviamo a gestire queste situazioni. Dobbiamo essere capaci, siamo dotati di profili professionali. Nell’Inter c’è una selezione molto forte, non possiamo mai perdere di vista la nostra mission, ovvero considerare lo sport come palestra di vita. Non ci riusciamo spesso perché i genitori impongono aspettative fuori luogo. È un ruolo molto delicato, non solo di formazione sportiva”.
L’Articolo 33 e il ruolo dello Stato
“Mi rifaccio al concetto che la Costituzione con l’Articolo 33 riconosce il valore educativo dello sport, il contesto di riferimento è il calcio, che è molto cambiato perché è cambiato il riferimento delle squadre. Prima c’era il fenomeno del grande imprenditore, ora 12 società su 20 sono di proprietà straniere. Sono venute meno anche le forme di sponsorizzazioni locali. Queste società sono costrette a dover far pagare la retta, andiamo intorno ai 1.000 euro all’anno per ragazzino, è chiaro che una famiglia che ha un reddito basso ha un approccio diverso. I veri talenti che potevano essere i Baggio, gli Antonioni, i Del Piero, arrivano dal mondo dell’oratorio, della strada. Adesso anche l’oratorio deve far pagare la retta. Ecco allora che deve intervenire lo Stato, non ne parlo in maniera critica, il fatto di poter avere le scuole a tempo pieno e far sì che accanto alla scuola ci sia la continuità nel pomeriggio può essere un aspetto”.
Il problema dello sport in Italia
“Oggi il vero problema sono le strutture, noi come Serie A con 1,2 miliardi che versiamo all’erario siamo tra i maggiori contribuenti, e allora una defiscalizzazione per chi investe nello sport potrebbe aiutare a dotarsi di strutture per essere anche un polo attrattivo per i giovani”.
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