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Remontada Real Madrid, Casillas ci crede: “Dobbiamo morire in campo”
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12 anni agoon
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RedazioneIl Real Madrid è uscito con le ossa rotte dalla sfida del Westfalenstadion contro il Borussia Dortmund. All’indomani del ko in terra tedesca, però, il portiere Iker Casillas, ieri in panchina per scelta tecnica di Josè Mourinho, chiede ai tifosi il massimo sostegno in vista della gara di ritorno che le merengues giocheranno dopo il derby in campionato contro i cugini dell’Atletico.
“Il Real Madrid non è mai stanco di compiere grandi imprese, – ha dichiarato l’estremo difensore spagnolo ai margini di un evento organizzato dalla ‘Adidas’ – la rimonta è possibile, Perdere per 4-1 una semifinale di Champions League è sempre doloroso, ma lo spogliatoio si è già animato pensando che c’è una gara di ritorno da giocare”.
Per riuscire nell’impresa Casillas chiede il massimo sostegno da parte dei tifosi. “Chiedo l’aiuto del pubblico, – ha detto il portiere – quella di martedì sarà la gara più importante della stagione. Dobbiamo capire la situazione, così come tutti i nostri fans. Devono capire quanto è importante questa gara e farsi sentire. Anche più del derby della prossima gara di campionato. Noi dobbiamo morire in campo, perché in palio c’è una finale a Wembley”.
Prima del return match di Champions, però, i Blancos sono attesi sabato dal derby di Madrid, altra gara molto insidiosa da vincere a tutti i costi per non lasciarsi sfuggire il secondo posto in classifica, tanto più che si gioca al Calderòn. “Certo, il derby è importante – ha ammesso Casillas – anche perché loro non lo vincono da 14 anni. Ma quella contro il Dortmund, ripeto, sarà il match più importante dell’anno per noi”.
Sulla scelta di Mourinho di relegarlo ancora una volta in panchina preferendogli Diego Lopez, Casillas preferisce non sollevare inutili e nocive polemiche. “Io continuo ad aiutare la squadra, dallo spogliatoio. – ha concluso l’estremo difensore – Aiuto in modo diverso, ma ci sono e mi alleno come sempre. Dal punto di vista professionale, con Mourinho c’è molto rispetto. E come ha detto Xabi Alonso, prima viene la squadra”.