Saranno Famosi – E se il primo acquisto di Thohir fosse il Messi indonesiano?

Nell’ultimo anno e mezzo si è parlato spesso, anche in Europa, di questo giovane indonesiano ma con l’acquisto dell’Inter da parte del magnate Thohir, l’Indonesia ed il calcio di quelle latitudini è di casa oramai anche in Italia.

Da alcuni soprannominato con un po’ di enfasi il Messi indonesiano, per il fisico minuto, l’abilità nel dribbling ed il tipo di gioco, Andik recentemente ha scelto di indossare la maglietta numero 7 e questo perché attualmente sono un fan più di Cristiano Ronaldo che di Leo’. Considerato uno dei maggiori talenti sfornati dall’Indonesia, questo centrocampista offensivo nato nel novembre del 1991 è stato il fulcro e la punta di diamante delle selezioni giovanili del suo Paese (medaglia d’argento con l’under 23 sia ai recenti Islamic Solidarity Games, in casa, che agli ultimi Sea Games, in Myanmar) prima di approdare nella nazionale maggiore.

Rapido e con un buon controllo di palla, tecnicamente dotato e valido anche come realizzatore, Andik Vermansyah svaria sulle fasce, anche come seconda punta. 1,63 centimetri per 57 kg, il talentuoso giavanese ha iniziato a tirare i primi calci sul serio nelle giovanili del Persebaya. Dopo l’interesse statunitense dei Los Angeles Galaxy nel 2012 non andato a buon fine (ricevendo, comunque, i complimenti anche da David Beckham), ed alcuni rumours riguardanti un paio di squadre europee, lo scorso dicembre Vermansyah è approdato nel campionato malese, tra le file del blasonato Selangor (32 volte vincitore della Coppa nazionale), scelto anche per l’alto ingaggio (almeno 131.000 dollari a stagione), quando sembrava destinato ai giapponesi del Ventforet Kofu.

Si racconta che da ragazzino vendesse ghiaccio per aiutare la sua famiglia (figlio di un operaio e di una sarta) e sopratutto per alimentare il suo sogno di diventare un calciatore. E questo desiderio si avvera quando l’allenatore del SSB Suryanaga, Rudi, intuendone il talento offre ad Andik l’opportunità di entrare, gratuitamente, in una scuola calcio a Jember.

Max D’Amato