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GENOVA GEDDA ANDATA E RITORNO… ADIOS PIPITA WELCOME PIATEK
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6 anni agoon
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RedazioneSembra il titolo di un film, un piano di volo o un itinerario di viaggio questo inizio anno del Milan, partito da Genova con una vittoria ottenuta in maniera sofferta contro la Sampdoria che ha portato la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia, si è trasferito a Gedda dove la Juventus e qualche decisione arbitrale gli hanno portato via la Supercoppa, per poi ritornare nella città della lanterna sponda rossublu dove lunedì riprenderà la corsa verso il quarto posto e dovrà farlo con un avvicendamento importante in attacco, ovvero l’addio del Pipita Higuain sostituito dal Pistolero Piatek.
Iniziamo questo viaggio immaginario dalla partita di Marassi di Coppa Italia, che ha visto si i rossoneri conquistare un importante vittoria ai supplementari con una splendida doppietta di Cutrone, ma ha sottolineato anche che il momento di crisi del Milan non è ancora definitivamente passato. La squadra è sembrata la copia delle ultime brutte apparizioni del 2018 e soltanto una giornata di particolare vena di Reina ha evitato una precoce eliminazione da uno dei pochi obbiettivi plausibili di questa stagione. Qualche nota positiva comunque è arrivata ugualmente da Cutrone, dal quasi rientro di Conti, dal debutto di Paquetà oltre il già citato estremo difensore spagnolo….e Higuain invece?L’attaccante argentino ha ricalcato le deludenti prestazioni degli ultimi mesi sembrando sempre più scollegato dall’ambiente Milan, nervoso al limite del nevrotico e purtroppo per noi tifosi e soprattutto su chi ha investito suon di milioni per vederlo con la casacca rossonera, sempre più deciso a cambiare aria per la precisione direzione Londra per riabbracciare Mister Sarri, l’allenatore che ha forse sfruttato meglio le doti del Pipita.
La tappa intermedia è a Oriente per la precisione Gedda in Arabia Saudita sede molto discussa e discutibile della Supercoppa Italiana. Qui la telenovela Higuain tocca limiti del farsesco e a tratti anche del ridicolo per una società dello spessore del Milan. Prima il Pipita viene dato tra i titolari, ma come nei thriller americani nella notte della vigilia una febbre ad altissima gradazione, 37,5°, cancella dapprima l’argentino dalle foto di gruppo con lo sceicco e poi lo relega in panchina a guardare il match da ex di oramai entrambe le squadre. Sul campo un Milan partito nettamente sfavorito tiene invece testa alla Juventus, rischiando addirittura il colpaccio ma la traversa di Cutrone, Ronaldo e una serie di decisioni infelici decisioni della terna arbitrale portano il trofeo sulla strada di Torino, lasciando però la sensazione di una ritrovata coesione di gruppo che fa ben sperare per il prossimo futuro, con meno stelle cadenti strapagate e più giovani emergenti affamate….e Piatek?? Leonardo sacrifica la sua presenza in terra arabica per puntellare l’acquisto del polacco, cercando di convincere Elliot e Gazidis della bontà dell’operazione, L’Uefa e il suo fair play finanziario e soprattutto Preziosi che non vuole certo cedere a buon mercato il suo gioiello.
Il finale di questo percorso non poteva che essere Genova dove lunedì un Milan raffazzonato da infortuni e squalifiche, avrà un impegno difficile contro il Genoa. Higuain forse sarà convocato per l’ultima volta, Piatek non sarà della partita perchè fermato dal giudice sportivo. Questa partita sancirà la fine di questa telenovela stucchevole, dove l’argentino arrivato in pompa magna per essere il nuovo messia nel giro di poco tempo prende la strada di Londra abbandonando la nave in stile Bonucci quindi in stile Schettino. Il polacco è sicuramente una scommessa, non avrà magari il pedigree del più conclamato predecessore, ma ha dimostrato in questi pochi mesi di campionato italiano di vedere la porta e sicuramente avrà più voglia di dimostrare che in certi palcoscenici ci può stare senza problemi, trasformandosi da un acquisto di ripiego a forse il più grosso affare di questo mercato di riparazione…. e il Milan???
Visto che Genova sembra in questo momento l’ombelico del mondo, il Milan sembra un po’ come il Ponte Morandi, per ora si vedono solo le rovine di un fragoroso e inaspettato crollo che due passaggi di proprietà hanno lasciato, ma ha l’obbligo e il dovere verso i suoi tifosi di ricostruire una società e una squadra che magari non sarà bella come il passato, ma che almeno rimanga in piedi nel tempo. Il vecchio saggio diceva “crea con il cuore e costruisci con la mente”, questa squadra ha bisogno del cuore di gente attaccata a questi colori e la mente di dirigenti capaci, per costruire di nuovo un Milan vincente. Io di questa dirigenza mi fido per questo dico: Adios Pipita non ci mancherai, Welcome Pistolero Piatek speriamo tanto che San Siro diventi il tuo poligono preferito.
Il Milanologo
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