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Higuain…siate affamati, siate folli: così però è un po’ troppo!
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6 anni agoon
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RedazioneNon bastavano a questo povero Diavolo i sette indisponibili e i tre acciaccati che hanno stretto i denti solo per il big match, non bastava un calendario asfissiante da 6 partite in 18 giorni, non bastava incontrare i primi della classe appena feriti da Mourinho in Europa, mancava giusto la follia di Gonzalo Higuain a rendere Milanello una polveriera durante questa sosta per le nazionali.
Parlo di follia perchè più rivedo in televisione la sceneggiata napoletana di ieri a San Siro, più non posso portare a un comportamento razionale tutto questo e da un giocatore definito da tutti un top player non lo posso accettare soprattutto se veste i gloriosi colori della maglia del Milan. Nessuno discute e mai discuterà il Pipita per le sue doti tecniche e di bomber da più di 250 gol in carriera, ma in questi mesi di permanenza a Milanello qualche domanda sulla sua tenuta psicologica di fronte ai grandi match stiamo cominciando a farcela.
Il buon Gonzalo nella sua vita calcistica è stato più volte avvezzo a questi scatti d’ira ingiustificati e ingiustificabili, dove la tensione e lo stress psicologico di una partita importante, hanno sopraffatto il buon senso e di conseguenza le sue prestazioni in campo. Quando si va a etichettare un giocatore come top player bisogna prima giudicarlo a tutto tondo e a mio modesto parere l’argentino riamane un fantastico puntero da 25 gol a stagione, ma essere fuoriclasse vuol dire esserlo a trecento sessanta gradi non solo sottoporta e qui Higuain deve imparare ancora molto, anche se la vedo difficile cambiare i propri atteggiamenti negativi e i propri isterismi a 31 anni.
Non mi basta il mea culpa mediatico fatto nel post-partita quasi a giustificarsi sostenendo che non è un robot, le scuse vere deve farle all’interno dei muri dello spogliatoio ai propri compagni che lo vedono come una guida carismatica, al proprio allenatore che lo fa giocare anche con una gamba sola ed ai tifosi che lo idolatrano con prestazioni degne del lauto ingaggio che percepisce. Posso perdonargli parzialmente il fatto di aver voluto calciare un rigore a tutti i costi mettendoci la faccia, ma non posso accettare che un leader di una squadra lasci i propri compagni senza il suo faro calcistico per un eccesso irragionevole di foga dopo un fallo stupido e inutile a centrocampo a partita ormai finita.
Le conseguenze di questo comportamento il Milan le deve ancora pagare, perchè la mancanza di Higuain si farà sentire soprattutto nel prossimo impegno, quello che conta di più per la classifica ovvero quello con la Lazio. Il campione argentino dovrà imparare che non è mai Higuain contro l’altra squadra, ma il Milan contro un avversario, il bene comune deve essere messo davanti a tutti gli egoismi e le rivincite personali che ieri ha cercato di riscattare da solo.
Il solito vecchio saggio sosteneva che coloro che vogliono essere leader ma non lo sono parlano, i bravi leader spiegano, i grandi leader le dimostrano e ispirano….caro Pipita è ora di dimostrare e di ispirare veramente questa squadra verso una stagione che dia finalmente una soddisfazione ai propri impagabili tifosi che anche ieri sono stati encomiabili per tutta la partita.
Firmato
Il Milanologo
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