Serie A
Fagioli rompe il silenzio

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2 settimane agoon

Fagioli rompe il silenzio
Fagioli rompe il silenzio: “Ho sbagliato, ho sofferto, ora voglio rialzarmi. Basta con l’accanimento mediatico”.
Armando Simbari, avvocato di Nicolò Fagioli, è intervenuto dopo aver incontrato in Procura i pm di Milano che indagano sul caso delle scommesse illegali effettuate da alcuni calciatori di Serie A, commentando così la diffusione di nuovi dettagli emersi delle chat sul cellulare del centrocampista della Fiorentina:
“Ha già fatto un percorso, anche psicologico e con gli interrogatori nelle indagini. Ha già pagato con la squalifica sul fronte della giustizia sportiva. Per lui – si legge su SportMediaset – questo è un capitolo chiuso, non c’è nulla di nuovo e vuole definirlo nel più breve tempo possibile anche negli aspetti penali”.
Il post di Fagioli
“Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna.
Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me. Ormai non è certo una novità: senza alcun vittimismo, ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto. Ho sbagliato, ho pagato, senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi.
Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L’importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo stia nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare.
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