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Serie B

Capolavoro neroverde: bentornato Sassuolo!

Tra i più felici per la promozione dei neroverdi, l’ex capitano, Paolo Cannavaro!

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Grosso celebra la promozione

Un capolavoro, quello di Fabio Grosso, capace di riportare in A il Sassuolo al primo tentativo!

La rosa neroverde era la più attrezzata per qualità e profondità, ma il risultato finale non era scontato, perché il campionato di Serie B è sempre imprevedibile e sorprendente…

Tra i più felici per la promozione dei neroverdi, l’ex capitano, Paolo Cannavaro:

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”Sono molto felice per la promozione, il merito è tutto della squadra e di mister Grosso. È stato fatto un capolavoro.

Il Sassuolo, per me, è una famiglia, perché con quella maglia ho vissuto momenti indimenticabili.

Dalla retrocessione evitata per pochissimo al 3-0 rifilato all’Athletic Bilbao al debutto europeo. In quel gruppo c’era anche Berardi, eroe pure in questa stagione”.

Il simbolo

Da un capitano all’altro, l’ex Cannavaro incorona Berardi, guida e simbolo del Sassuolo in campo e fuori:

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”Mimmo è il Sassuolo, non c’è altro modo per descrivere il legame tra lui e la squadra. Non sarebbe mai andato via, soprattutto quest’anno.

Il suo è un atto d’amore verso i tifosi e di estrema gratitudine verso la famiglia Squinzi.

Per tutto quello che ha dimostrato avrebbe potuto giocare in qualsiasi top club d’Europa”.

Con i suoi gol e la sua classe, il numero 10 ha contribuito in larga misura al capolavoro neroverde:

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”È un attaccante incredibile con una innata cattiveria sottoporta. Pure in allenamento dunque era difficile fermarlo.

È sempre stato etichettato come una testa calda. Ma in partita capita a tutti di infiammarsi.

Lui è un ragazzo d’oro che ama stare con la famiglia, trascorrere del tempo con gli amici. E in campo continua a fare la differenza”

Il capolavoro di una società

L’immediato ritorno del Sassuolo in Serie A è il capolavoro di tutta la società, che ha saputo scegliere l’allenatore giusto e quindi il progetto vincente:

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”La dirigenza ha fatto un ottimo lavoro di programmazione in estate. Trattenere un talento come Laurienté in Serie B, ad esempio, non era semplice.

Tutti hanno lavorato nella stessa direzione. Quindi, affidare il gruppo a un allenatore esperto come Grosso, promuovere nel ruolo di ds un maestro con i giovani come Palmieri: dunque le scelte giuste hanno fatto la differenza.

Serviva una rivoluzione, c’è stata. Grosso è stato il primo allenatore contattato dalla società.

Lui aveva già conquistato la promozione con il Frosinone nel 2023, di conseguenza era la persona giusta da avere in panchina. Ora l’obiettivo sarà rimanere in Serie A”.

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